di Anna Messia
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Il nuovo piano industriale messo a punto dall’amministratore delegato, Michele Cristiano, prevede che il pareggio di bilancio delle compagnie di assicurazione controllate da Tecnocasa, Cf Assicurazioni e Cf Life, venga raggiunto a fine 2018. Ma l’obiettivo potrebbe essere anticipato di un anno. «Stiamo spingendo per ottenere il break even a fine anno», ha dichiarato Cristano a MF-MilanoFinanza, «ricordando che già il primo trimestre di quest’anno è stato il primo nella storia della compagnia a chiudere in utile». Nel suo primo anno alla guida del comparto assicurativo di Tecnocasa, Cristiano, manager di lungo corso nel settore (è stato tra le altre cose amministratore delegato di Cattolica Previdenza) ha rivoluzionato dalle fondamenta le imprese: nuovo consiglio di amministrazione, l’arrivo di un nuovo responsabile marketing, la chiamata nella compagnia di un attuario, la razionalizzazione della rete distributiva, la revisione dell’offerta dei prodotti (l’ultima lanciata è stata una polizza innovativa dedicata al welfare, CFWelfare) a cui si è aggiunto il taglio dei costi del 25%. «Dei circa 200 intermediari che distribuivano le polizze Vita e Danni ne sono rimasti un centinaio tra agenti e broker», aggiunge Cristiano, «ora la spinta è sulla crescita dei volumi e ovviamente della profittabilità». Il piano che guarda al 2021 prevede in particolare di passare dai 50 milioni di premi di fine 2016 a circa 120 milioni, con utili cumulati di 18 milioni. Progetti su cui l’azionista, la famiglia Pasquali che controlla Tecnicasa, è la prima a credere visto che è stata pronta a iniettare nuove risorse in entrambe le compagnie dopo gli interventi per assorbire le perdite passate. A marzo scorso il capitale di Cf Assicurazioni, che era stato ridotto per perdite di 14,354 milioni, è stato poi aumentato per un corrispettivo di 19 milioni. Una manovra simile c’è stata anche nella compagnia vita, che prima ha ridotto il capitale per perdite di 2,549 milioni salvo poi aumentarlo per un importo più consistente, di oltre 4 milioni. A fine marzo le assicurazioni avevano indici di Solvency II (155,5% per Cf Assicurazioni e 196,4% per Cf Life), sufficientemente robusti per sostenere la crescita prevista dal piano, che «è stato improntato alla prudenza con numeri raggiungibili senza eventi straordinari», sottolinea Cristiano, che aggiunge che le potenzialità di crescita e di sinergie con Tecnocasa, oltre a nuove partnership, potrebbero accelerare lo sviluppo. «Basti pensare alla enorme banca dati di Tecnocasa, che dispone di 18 milioni di anagrafiche di clienti del gruppo», conclude. In ballo c’è anche l’estensione dell’attività vita al ramo terzo (le unit), per il quale la compagnia ha già avviato le pratiche autorizzative in Ivass. (riproduzione riservata)
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