Quasi 40 mila richieste. Dai precoci oltre 26 mila istanze
di Daniele Cirioli

Boom di richieste di prepensionamento con «Ape sociale» e «precoci», ma in tanti rischiano di restare fuori almeno per quest’anno. Le domande presentate, infatti, sono state 66.409, ma le risorse sono sufficienti soltanto per 54.300 pensionamenti: gli altri 12.109 lavoratori (5.477 Ape sociale e 6.632 precoci) potrebbero dover aspettare l’anno prossimo. A fornire il quadro dei dati è l’Inps, con un comunicato stampa diffuso ieri.

Ok alla prima tappa. I dati sono relativi alle istanze presentate entro la prima scadenza del 15 luglio, sia per l’Ape sociale sia per i precoci. Si tratta delle due misure sperimentali, introdotte dalla legge n. 232/1996 (Bilancio 2017), operative dal 1° maggio al 31 dicembre 2018. L’Ape sociale è l’indennità Inps che può essere richiesta da soggetti con determinate condizioni soggettive, almeno 63 anni d’età, non titolari di pensione diretta, 30/36 anni di contributi e senza lavoro. L’altra misura (precoci) è l’anticipo di pensione con 41 anni di contributi, per chi ha iniziato a lavorare a 18 anni o prima e si trova in determinate condizioni soggettive (le stesse dell’Ape sociale con aggiunta delle condizioni dei lavoratori usuranti).

Boom di domande. Le istanze presentate sono state 66.409 e il termine (15 luglio) interessava coloro che hanno già maturato o matureranno i requisiti entro fine anno per il diritto ad una delle due misure. Nel dettaglio, le domande sono così distribuite: 39.777 per la certificazione delle condizioni di accesso all’Ape sociale e 26.632 per la certificazione delle condizioni di accesso alla misura «precoci». Il più alto numero di domande è stato presentato in Lombardia (11.048), seguita da Veneto (6.701), Sicilia (5.608), Piemonte (5.568), Emilia Romagna (4.865), Lazio (4.594) e Toscana (4.566). La tipologia di aventi diritto più rappresentata è quella dei disoccupati con 34.530 domande, seguiti dagli addetti a mansioni difficoltose (15.030). Le donne che hanno fatto domanda per l’Ape sociale sono state 11.668, meno della metà dei 28.109 uomini; le domande dei precoci sono state presentate da 22.900 uomini e da 3.732 donne.

Il problema delle risorse. La fruizione di entrambe le misure è vincolata alla disponibilità delle risorse stanziate dalla legge Bilancio 2017, che per l’anno 2017 sono pari a 300 milioni di euro per l’Ape sociale e a 360 milioni di euro per i precoci. Secondo le stime del governo, le risorse possono far fronte a 34.300 domande per l’Ape sociale e 20 mila domande di precoci. A conti fatti, dunque, ci sono 12.109 domande in più (5.477 di Ape sociale e 6.632 di precoci), la cui sorte dovrebbe essere uno slittamento in avanti, all’anno prossimo, della decorrenza del pre-pensionamento. In particolare, l’Inps dovrà procedere al monitoraggio tenendo conto delle seguenti priorità:

1) per l’Ape sociale, prossimità all’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia;

2) per i «precoci», data di raggiungimento del requisito di 41 anni di contributi;

3) per entrambi i benefici, in via suppletiva (se c’è ancora parità), data e ora di presentazione della domanda.

Appuntamento al 15 ottobre. L’esito dell’istanza e del monitoraggio verrà comunicato dall’Inps direttamente agli interessati entro il prossimo 15 ottobre. L’esito potrà essere di riconoscimento del diritto alla misura (Ape sociale o precoci) oppure di non riconoscimento. Nel primo caso l’Inps indicherà anche la decorrenza che, per quanto detto a proposito delle risorse, potrà coincidere con la prima data utile ovvero potrà risultare differita.

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