In coerenza con quanto previsto nel proprio piano strategico e in concomitanza con la naturale scadenza delle partnership dell’ex gruppo Banco Popolare rispettivamente con il gruppo Unipol (ramo vita) e con il gruppo Aviva (ramo protezione), il gruppo Banco Bpm ha avviato il processo di complessiva razionalizzazione delle fabbriche prodotto.
Tale processo, si legge in una nota, è teso a conseguire le migliori sinergie industriali e uniformare il livello dei servizi alle proprie reti distributive. La scadenza al 30 giugno dei termini per la disdetta degli accordi di Bancassurance dell’ex gruppo Banco Popolare ha costituito l’occasione per un confronto con gli attuali partner, rispettivamente Unipol per il business Vita (JV Vita) e Aviva per il business di protezione (JV Protezione).
Dalle interlocuzioni intercorse è emersa la volontà di concludere l’esperienza sin qui maturata, prendendo atto dei diversi orientamenti dei soci nell’attuale contesto di mercato. La risoluzione delle due partnership (che si concretizza, in entrambi i casi, attraverso il mancato rinnovo degli accordi distributivi scadenti al 31 dicembre) offre a Banco Bpm l’opportunità di promuovere un processo volto a identificare nuovi assetti strategici nel settore del Bancassurance, in linea con gli obiettivi di sviluppo ed efficientamento del business assicurativo del gruppo, a beneficio della clientela.
Nell’ambito del processo che Banco Bpm ha avviato, primarie compagnie assicurative hanno manifestato il loro interesse nella partnership con il gruppo. Il Cda di Banco Bpm, prosegue la nota, ha preso atto della disdetta da parte di Popolare Vita dell’accordo distributivo di prodotti assicurativi con la rete ex Banco Popolare.
Popolare Vita è una compagnia assicurativa a cui fa capo la JV Vita partecipata da Unipol, che possiede il 50%+1 delle azioni di Popolare Vita per il tramite di UnipolSai Assicurazioni, e da Banco Bpm che detiene la restante quota del capitale sociale.
Popolare Vita controlla il 100% del capitale sociale di The Lawrence Life Dac, compagnia assicurativa di diritto irlandese operante nei rami Vita. Le due compagnie hanno raccolto nel 2016 premi pari a circa 2,1 mld euro e hanno riserve complessive pari a circa 10,3 mld. Sempre ieri Unipolsai Assicurazioni ha comunicato l’esercizio di un’opzione di vendita della propria partecipazione in Popolare Vita nei confronti di Banco Bpm, sulla base di quanto stabilito nel patto parasociale sottoscritto il 7 settembre 2007 tra l’ex Banco Popolare e Fondiaria Sai (oggi UnipolSai).
La determinazione del prezzo di acquisto è disciplinata da una specifica procedura che demanda la definizione del corrispettivo a due esperti indipendenti (una banca d’affari o una primaria società di revisione e un esperto attuariale) individuati all’interno di una rosa di candidati. Gli esperti dovranno procedere alle loro determinazioni in applicazione di metodologie concordate. Resta salva la possibilità per le parti di avviare interlocuzioni finalizzate al raggiungimento di una stima condivisa.
Il Cda di Banco Bpm ha poi contemporaneamente deliberato e comunicato ad Avipop Assicurazioni e Avipop Vita la disdetta del relativo accordo distributivo. Avipop Assicurazioni è una compagnia assicurativa a cui fa capo la JV Protezione tra il Gruppo Aviva, che possiede il 50%+1 delle azioni di Avipop Assicurazioni per il tramite di Aviva Italia Holding, e il gruppo Banco Bpm che detiene la restante quota del capitale sociale. Avipop Assicurazioni, che ha registrato nel 2016 77 mln di premi nei rami danni, controlla il 100% del capitale sociale di Avipop Vita, compagnia assicurativa operante nei rami vita, che ha raccolto nel 2016 92,4 mln di premi.
Sulla base di quanto previsto nel patto parasociale sottoscritto il 14 dicembre 2007 tra l’ex Banco Popolare e Aviva, quest’ultima potrà esercitare un’opzione di vendita dell’intera quota in Avipop Assicurazioni. Come nel caso della partnership nel ramo vita, gli accordi demandano la definizione del prezzo a due esperti indipendenti individuati all’interno di una rosa di candidati sulla base di criteri e metodologie concordate. Anche in questo caso nulla esclude la possibilità per le parti di definire di comune accordo il prezzo di esercizio dell’opzione put.
L’effettivo trasferimento delle quote partecipative conseguente all’esercizio delle opzioni è subordinato al rilascio delle autorizzazioni da parte delle competenti autorità. Gli impatti patrimoniali per la banca, a valle dell’intero processo di riassetto della Bancassurance, dipenderanno, da un lato, dai valori che saranno definiti per l’esercizio delle opzioni put con gli attuali partner e, dall’altro, dalle valorizzazioni riconosciute dal/dai nuovo/i partner con i quali saranno definiti gli accordi di Bancassurance. Sulla base delle stime preliminari della banca, delle interlocuzioni in corso sul mercato e tenuto conto delle leve disponibili per la configurazione delle partnership, si ritengono, allo stato, non significativi gli impatti complessivi sui ratio patrimoniali del gruppo al termine del processo di razionalizzazione del comparto.