I premi del lavoro diretto italiano nel ramo malattia, raccolti nel 2015 dalle 69 imprese
nazionali e rappresentanze di imprese estere con sede legale in uno stato extra SEE che hanno esercitato il ramo, sono stati pari a 2.143 milioni di euro, con un
incremento del 4,2% rispetto al 2014.
Il peso dei premi del ramo malattia sul totale dei rami danni è del 6,9%, valore sostanzialmente analogo al 6,5% del 2014.
I costi di gestione
L’incidenza delle provvigioni di acquisizione e di incasso sui premi, pari a 15,2% nel 2015, registra un netto nell’arco del quinquennio (–5 punti percentuali).
Risultano invece maggiormente stabili nello stesso periodo le incidenze delle altre spese di
acquisizione e di amministrazione (entrambe pari al 4% circa nel 2015). Nel complesso, l’expense ratio, pari al 23,3% circa, registra un calo di 4 punti percentuali nel quinquennio (27,3% nel 2010).
La composizione interna delle spese di gestione è caratterizzata da un relativo calo nell’anno della quota delle provvigioni per oltre mezzo punto percentuale (65,2% nel 2015, rispetto a 65,8% del 2014); riduzione parzialmente controbilanciata dalle altre spese di acquisizione e di amministrazione entrambe in leggero aumento nell’anno (da 16,9% a 17,2% le prime e dal 17,2% al 17,6% le seconde).
Andamento dei sinistri
Nel 2015 sono stati denunciati in Italia 4.586.299 sinistri con seguito (accaduti nello stesso anno) (rispetto all’anno precedente +6,7%). Tra il 2010 e il 2015, il numero dei sinistri denunciati con seguito risulta in continua crescita (+41,3%).
Per quanto concerne i sinistri denunciati nel 2015, indipendentemente dall’esercizio di
accadimento, non sussistono sostanziali differenze con il numero di quelli accaduti e denunciati nel medesimo esercizio.
La velocità di liquidazione dei sinistri
Numero dei sinistri pagati. La velocità di liquidazione del numero dei sinistri ammonta al 40% circa per la generazione di sinistri del 2015 (ossia, sinistri liquidati nel medesimo anno di generazione), mentre la generazione più completa riportata (2010) liquida entro il quinto anno successivo oltre il 99% dei sinistri.
Importi pagati. Per quanto riguarda la velocità di liquidazione degli importi dei sinistri, per la generazione 2015 è risultato pagato il 74,5% del relativo importo entro l’anno di
accadimento, mentre la generazione più completa riportata (2010) liquida entro il quinto anno successivo oltre il 98% dei sinistri. Se si guarda invece la velocità di liquidazione entro un anno successivo a quello di generazione, l’89% degli importi per i sinistri accaduti nel 2014 risultavano liquidati alla fine del 2015.
Il costo medio dei sinistri
Sinistri denunciati nell’anno di accadimento. Il costo medio dei sinistri risarciti nello stesso anno di accadimento è stato pari a 290 euro per il 2015 (312 euro per la generazione 2014). L’ammontare medio stanziato a riserva, in previsione di esborsi futuri, è stato pari a 491 euro per la generazione sinistri del 2015, in lieve diminuzione rispetto al 2014 (526 euro). Il costo medio complessivo (per il totale dei sinistri pagati e iscritti a riserva) ammonta a 324 euro per la generazione 2015, praticamente invariato rispetto al 2014.
Sinistri denunciati nell’esercizio.
Considerando denunce pervenute nell’esercizio 2015 (per qualsiasi anno di accadimento), si osserva un trend di diminuzione dell’ammontare in termini nominali dei valori medi dei risarcimenti e del riservato nell’arco temporale 2010-2015: il costo medio complessivo del 2015 ammonta a 327 euro (–28,4% rispetto a 5 anni prima).
Il risultato del conto tecnico
Come per l’anno precedente, il risultato per il 2015 del conto tecnico al netto della
riassicurazione registra un utile, pari a 821 milioni di euro, con un’incidenza del 38% circa sui premi di competenza. L’utile è pressoché invariato rispetto al 2014.
La maggior variazione assoluta interna al conto tecnico riguarda i premi di competenza, 2.163 milioni nel 2015 (+2%, in termini relativi). Di segno opposto, la seconda variazione riguarda l’onere per sinistri (1.742 milioni nel 2015), stabile nell’anno (+0,5%); stabili anche le spese di gestione (circa 500 milioni nel 2015), in aumento del +2%.
Fonte: Ivass