Intervista al Presidente Gianfranco Bennati
a cura di Gigi Giudice
Della Federazione Italiana Dirigenti di Imprese Assicuratrici è realtà di cui si parla quasi esclusivamente fra gli addetti ai lavori. Vi aderiscono e beneficiano della sua assistenza i dirigenti in attività e in quiescenza. Fin dal 1949 FIDIA è unica parte stipulante con ANIA dell’ l’accordo collettivo nazionale (riguardante circa 1100 soggetti). Un modello di relazioni industriali che, come afferma il presidente Gianfranco Bennati “rappresenta il nostro codice di appartenenza e non permetteremo che altri soggetti, autoreferenziali, alzino polveroni e possano introdurre elementi di confusione in un rapporto così consolidato nel tempo”.
FIDIA rappresenta la quasi totalità dei dirigenti in servizio e in quiescenza, assistiti oggi da quattro associazioni territoriali, ognuna dotata di propria autonomia, nel rispetto della specificità delle compagnie insediate nei diversi territori.
“Per colloquiare con i soci che richiedono assistenza, gestirne le esigenze e fornire loro soluzioni concrete ci avvaliamo delle nostre strutture ben organizzate presenti sul territorio,potendo contare su persone che hanno disponibilità di tempo e, in forma volontaria, diano ascolto alle necessità dei colleghi. In questa azione vengono, all’occorrenza, coadiuvati da colleghi in servizio attivo. ”
Figurano fra gli assistiti i dirigenti di gruppi (indicativamente perché citiamo solo le compagnie maggiori) come Generali, Cattolica e Itas. Che fanno riferimento all’Associazione dirigenti del Nord Est.
Quelli del gruppo Allianz, di AIG, Aviva, AXA, Chubb, Helvetia, Mediolanum, Munich Re, Unipol Sai, Vittoria si riferiscono all’Associazione Lombarda dei Dirigenti delle Imprese Assicuratrici e dall’ Associazione Dirigenti Imprese Assicuratrici della Liguria.
Gli associati del Lazio del gruppo Generali, di Sara e Groupama sono seguiti dal Sindacato Nazionale delle Imprese Assicuratrici..
In questa ripartizione geografica si nota la mancanza della componente piemontese. Qual è il motivo?
Bennati: E’il polverone cui facevo cenno. Sollevato dall’iniziativa di colui che è stato per un biennio presidente di FIDIA e che ha trasformato, da gennaio quella che era l’Associazione territoriale dei dirigenti piemontesi in Associazione Nazionale Dirigenti Imprese Assicuratrici. Facendo nascere un soggetto che vorrebbe essere alternativo a FIDIA.”
Abbiamo ricevuto un comunicato datato 29 maggio avente come titolo “ANIA RICONOSCE ANDIA “. E’ così?
Bennati: “Siamo ormai abituati a un clima di “false notizie”. Con un titolo del genere si vorrebbe far intendere che ANDIA è in tutto equiparata a FIDIA. In realtà, per quanto riguarda il Contratto Nazionale dei dirigenti attualmente in vigore, l’ANIA ha precisato che al momento non sussistono le condizioni per accedere alla richiesta di adesione avanzata da ANDIA. Che non può essere considerata né parte stipulante del Contratto Nazionale (richiedente effettiva partecipazione al procedimento formativo e negoziale) né parte firmataria.
Secondo le considerazioni dell’ANIA la comunicazione inviata da ANDIA deve propriamente considerarsi “ una proposta di adesione” al CCNL di settore (e agli altri accordi collettivi nazionali) a suo tempo stipulati da ANIA e FIDIA. L’iniziativa di ANDIA non comporta alcun automatico riconoscimento come parte contrattuale o stipulante il CCNL.
L’eventuale accettazione di una istanza del genere presuppone necessariamente la concorde volontà espressa da tutti i soggetti stipulanti – che sono ANIA e FIDIA – il contratto medesimo, di cui il terzo si propone di diventarne parte.
Questo il contenuto sostanziale della risposta ANIA alla richiesta di ANDIA.
Con l’occasione sono state evidenziate dall’ANIA quali siano le prerogative di ANDIA come soggetto sindacale non firmatario del CCNL , a lei riconosciute ai sensi dell’art. 7 della legge 300/1970 (Statuto dei Lavoratori) e ai sensi dell’art. 40, secondo comma, del CCNL vigente, riguardante la Commissione paritetica di conciliazione in sede sindacale.
Ma il presidente di ANDIA, Paolo Aicardi, nel comunicato ha manifestato soddisfazione… .
Bennati: Ho già motivato come sia stato stravolto il senso e lo spirito delle considerazioni dell’ANIA. Che ha respinto la richiesta di accreditamento e legittimazione di ANDIA quale parte stipulante e firmataria per adesione del CCNL. Non pare che ciò possa essere sbandierato come un successo.
Potremmo limitarci a definire tale soddisfazione, per usare un eufemismo,una distorsione di prospettiva, se non fosse che il messaggio viene letto prevalentemente dalla classe dirigente del nostro settore, verso la quale abbiamo il dovere di essere affidabili e credibili.
Riconoscere ad ANDIA quali siano le sue prerogative nella veste di soggetto sindacale secondo le disposizioni dello Statuto dei Lavoratori equivale a rammentare quale sia il perimetro entro il quale poter svolgere la propria funzione di sindacato. Non compete certo all’ANIA e a nessun altro il riconoscimento di un sindacato e il suo diritto di esistere.
Qual è dunque il perimetro di azione di ANDIA alla luce di quanto sopra? :
BENNATI: Assistere i dirigenti suoi iscritti nell’ ambito delle procedure disciplinari e nelle Commissioni di conciliazioni in sede sindacale. Oltre a poter richiedere, tramite apposita istanza all’impresa da parte del dirigente iscritto, il versamento dei contributi sindacali. E null’altro.