Circolare Covip sugli obblighi di trasparenza. In regola entro il 31 maggio
In evidenza i costi di gestione dei risparmi
di Daniele Cirioli
Costi più trasparenti sulle pensioni di scorta. La «scheda dei costi» si arricchisce di un grafico che ne illustra l’onerosità a confronto di altri prodotti, scaricabile dai siti dei fondi pensioni e facilmente reperibile anche con i principali motori di ricerca. Lo stabilisce la Covip, tra l’altro, nella deliberazione 22 marzo pubblicata sulla G.U. n. 78/2017, in vigore dal 4 aprile scorso, che modifica i moduli di adesione alle pensioni integrative.
Per adeguarsi alle nuove direttive, cui sono tenti anche i fondi pensioni preesistenti, c’è tempo fino al prossimo 31 maggio.
Quanto costa la pensione di scorta. L’adesione alla previdenza integrativa comporta l’assunzione di costi che servono a ripagare il servizio dei fondi pensione per la gestione e l’investimento dei risparmi (Tfr e contributi). Al fine di rendere consapevole la scelta per la pensione integrativa, la Covip ha previsto che i fondi pensione pubblichino in maniera chiara e comparabile i costi, in base al comparto d’investimento prescelto. In particolare, i costi vengono calcolati con una stessa metodologia e resi noti mediante un «indicatore sintetico dei costi» (Isc), un indice, cioè, che consente di percepire con immediatezza la maggiore o minore convenienza di un fondo pensione, tra due messi a confronto, sui costi praticati. L’Isc è calcolato con riferimento all’aderente-tipo che effettui un versamento contributivo annuo di 2.500 euro, al tasso di rendimento annuo del 4%, su diversi orizzonti temporali: 2, 5, 10 e 35 anni.
Le novità. Con deliberazione 22 marzo, nel rivedere lo schema di «nota informativa», la Covip riformula i contenuti informativi sui costi. Da una parte conferma la «scheda dei costi» quale strumento di confrontabilità dei fondi pensioni sotto il profilo dell’economicità (la scheda continua a indicare le informazioni sulle singole voci di costo che gravano direttamente o indirettamente su chi s’iscrive alla previdenza integrativa, più l’Isc); dall’altra introduce, quale elemento di novità, un grafico finalizzato ad illustrare l’onerosità della forma pensionistica rispetto alle altre forme. Richiede, inoltre, che la scheda sia autonomamente accessibile e scaricabile «nell’ambito dei rispettivi siti web nel modo più semplice possibile» e stabilisce che i fondi pensioni devono «adottare tutti i necessari accorgimenti tecnici affinché la scheda medesima sia facilmente reperibile utilizzando i principali motori di ricerca».
Sito Covip. La Covip, infine, per facilitare ulteriormente la reperibilità delle schede sui costi, prevede di pubblicare sul proprio sito un elenco dei link relativi alle schede dei costi dei fondi pensioni, compresi quelli dei fondi pensioni preesistenti che, finora esclusi, sono i nuovi obbligati a redigere e a diffondere le predette schede dei costi. Ovviamente, la Covip richiede che i link vengano alimentati e tenuti aggiornati dalle forme pensionistiche complementari. Il termine entro cui i fondi dovranno adeguarsi alle nuove direttive è fissato al prossimo 31 maggio.
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