Nel settore assicurativo – in un contesto economico e di mercato estremamente complesso – la crescita si rivela sempre più un must. La figura del CFO sarà sempre più quella di un “business partner” che dovrà aiutare le altre funzioni e dovrà supportare il percorso di crescita aziendale, fornendo analisi chiare, precise e tempestive ed entrando sempre più nel processo stesso di analisi.
Per fare questo gli attuali modelli operativi non sono più adeguati e la ricerca dell’efficienza, all’interno di un contesto normativo complesso e in costante evoluzione, è una delle principali sfide che il mercato assicurativo dovrà affrontare e gestire nei prossimi anni.
Queste le principali evidenze emerse dalla Global Insurance CFO Survey di EY che ha coinvolto 60 CFO del settore assicurativo appartenenti a tutte le regioni, distribuiti per area geografica, linee e dimensioni di business.
La ricerca segue quella già effettuata da EY nel 2014 e consente di analizzare i trend e le novità rispetto all’evoluzione degli scenari di mercato e del contesto regolamentare.
La prima area di analisi della survey è focalizzata sull’individuazione dei principali driver di business oggi presenti all’interno del mercato assicurativo globale.
La crescita e la ricerca dell’efficienza sui costi e sui margini si confermano essere i principali fattori chiave per le compagnie assicurative.
L’analisi di quest’anno evidenzia come i CFO intervistati abbiano ben chiare le priorità da oggi al 2020, ma anche gli ostacoli da affrontare. Interessante è notare come le risposte e i trend differiscano in maniera molto limitata da regione a regione a testimonianza di come ci sia sempre più una visione globale e un approccio unitario per gestire tematiche di così ampio respiro. Il 74% degli intervistati sostiene, infatti, che la principale priorità per l’area CFO è quella di essere capaciti di supportare il business nei principali processi decisionali con analisi tempestive, complete e accurate. L’ allineamento tra Finance, Risk Management ed Attuariato si posiziona al 2° posto con il 48%, seguito con il 47% dalla ricerca dell’efficienza attraverso la semplificazione e l’automazione dei processi. Allo stesso tempo, il 41% dei CFO reputa fondamentale migliorare i processi di reporting (il c.d. “Fast and Secure Reporting”) al fine di fornire informazioni puntuali e affidabili, non solo di carattere “accounting”, ma anche di natura gestionale; mentre per il 33% degli intervistati il percorso di adeguamento ai prossimi requisiti normativi e contabili costituisce una delle principali preoccupazioni. Nicola Panarelli, Global Insurance Finance Transformation Leader di EY, afferma: “In un mercato dove la crescita e l’efficienza operativa sono le priorità di tutti gli stakeholders del settore assicurativo, il ruolo del CFO diventa sempre più rilevante e trasversale. Tutti gli intervistati, indipendentemente dall’area geografica di appartenenza (Europa, America, Asia-Pacific e Giappone), hanno priorità chiare e comuni: investire in nuovi modelli operativi che, con infrastrutture e tecnologie innovative, possano promuovere il processo decisionale in un contesto sempre più complesso che prevede l’introduzione di nuovi indicatori di business, nuove metriche valutative e nuovi processi decisionali. Un ulteriore messaggio che emerge dal nostro studio è che esiste una preoccupazione nei CFO relativamente alla gestione del percorso di avvicinamento a una delle prossime sfide che investirà il mercato assicurativo: l’introduzione dei nuovi standard contabili. Anche qui la necessità di gestire il cambiamento per poter rispettare i prossimi requisiti regolamentari deve passare da un processo di semplificazione e innovazione. Il messaggio è chiaro: si deve cogliere l’opportunità di questi cambiamenti regolamentari per poter rivedere il modello operativo dell’area Finance in una visione sempre più integrata e strutturata.”
Sostenere le esigenze di business
La partnership tra finanza e business sta diventando il fattore chiave per allineare le funzioni finanziarie, di gestione dei rischi ed attuariali. Quasi la metà dei CFO interpellati lo ritiene un requisito fondamentale per ottenere una comprensione del business, anche attraverso l’utilizzo di nuove metriche relative sia al capitale che al rischio.
Una delle aree maggiormente segnalate come oggetto di iniziative progettuali ed analisi è l’allineamento tra funzione finanziaria e pianificazione.
In tale ambito ci sono però ancora ampie aree di miglioramento: il 51% degli intervistati lamenta sia un’inconsistenza dei dati necessari a produrre queste analisi che dei limiti nei sistemi sottostanti nonché nelle tempistiche e nei processi non sufficientemente integrati. La sfida più significativa è inerente ai limiti delle attuali piattaforme applicative che non riescono a gestire in maniera integrata più metodologie e a fornire indicazioni in tempo utile per effettuare analisi di tipo prospettico e di business planning.
Un nuovo modello operativo
Una chiara tendenza che emerge dalla ricerca è che il ruolo del CFO nel tempo si è evoluto con una evidente espansione delle funzioni e delle responsabilità a lui attribuite. Se fino a qualche anno fa il perimetro di responsabilità di un CFO era prevalentemente concentrato su aree di natura contabile e amministrativa, oggi vediamo un allargamento di tale ambito a funzioni di natura gestionale e di “business”, come il Capital Management, il Corporate Finance e l’Investor Relations. In tale contesto gli attuali modelli operativi non sono più sostenibili: un nuovo modello con processi sempre più standardizzati e automatizzati sarà necessario per consentire una visione sempre più integrata e strutturata. La survey ha evidenziato infatti che esistono ancora significativi limiti tecnologici, che dovranno essere superati per raggiungere gli obiettivi prefissati da qui al 2020.
Dalla ricerca emerge, infine, che sarà sempre più importante avere le risorse giuste con le giuste competenze: il 46% dei CFO sta, infatti, investendo nel people. Sono chiaramente due le direttrici sulle quali si sta puntando da un punto di vista di competenze: da un lato quelle quantitative ed analitiche e, dall’altro, le capacità di comunicare e spiegare i numeri sia alle funzioni interne che agli stakeholder esterni.
Il report completo si può trovare qui.