di Alessandro Lazzari.
Tra le aree di welfare aziendale che più sono cresciute nell’ultimo anno troviamo: la cultura per il tempo libero, sostegno alla maternità, conciliazione vita-lavoro, polizze assicurative e sanità integrativa.
I dati presentati il 28 marzo scorso, ad una folta platea presso la sala dell’Università Luiss di Roma confermano che la strada intrapresa dal Governo e dalle Aziende Italiane è proprio quella giusta: è infatti raddoppiato il numero delle Imprese molto attive e il 40% delle PMI è attivo in almeno 4 aree di welfare; in questa occasione si è avuto modo di confermare che fidelizzazione e soddisfazione dei dipendenti rappresentano un “must” per le imprese che voglio vincere le sfide del futuro usando i mezzi del futuro. Proprio per questo motivo è stato assegnato a 22 Imprese il rating 5 W: i Champion nel welfare, cioè aziende attive in almeno 8 aree. Questa importante novità: il Rating Welfare Index PMI è uno strumento che permette alle imprese di comunicare il proprio livello di welfare in modo più semplice e immediato, facendo diventare il welfare aziendale un vantaggio competitivo, oltre che a stimolare un percorso di crescita.
Dal rapporto 2017 – Welfare Index PMI, promosso da Generali Italia con la stretta collaborazione delle confederazioni Italiane, Confcommercio, Confagricoltura, Confindustria e Confprofessioni si evidenzia che la conoscenza delle norme di legge, degli innegabili incentivi fiscali, degli strumenti di welfare e della necessità di fare aggregazione in rete d’impresa, sono i pilastri fondamentali per la crescita e lo sviluppo del welfare aziendale tra le piccole e medie imprese Italiane e la platea di imprenditori, docenti, studenti e rappresentanti delle Istituzioni ha avuto modo di condividere i numerosi vantaggi di questo modello
L’anno 2016 è stato un anno molto importante, annuncia Enea Dallaglio A.D. di Innovation Team, per la totale defiscalizzazione dei servizi welfare. La nascita di nuove professionalità in ambito welfare es. il consulente welfare e l’integrazione tra welfare aziendale e welfare pubblico per la soddisfazione di nuovi bisogni delle famiglie Italiane, rappresentano l’evoluzione delle aziende Italiane che si collocano al centro di una nuova responsabilità sociale. Emergono quindi settori innovativi come quello dell’assistenza delle persone a casa, nei quali possono intervenire le assicurazioni afferma Marco Sesana A.D. Generali Italia, per far capire alle persone il ruolo sociale che le compagnie possono avere anche come prevenzione. Tutto ciò è possibile perché welfare aziendale significa anche investire sulle risorse umane.
Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, intervenuto alla presentazione, ha parlato di evoluzione qualitativa e quantitativa, collaborazione responsabile tra le persone: “non è più il tempo di conflitto e contratto” come era incardinato il rapporto tra azienda e lavoratori. Oggi, avere un indice come Welfare Index PMI, che definisce questa situazione (welfare) è una cosa molto importante che ci consente di valutare gli strumenti che mettiamo in campo per uno sviluppo futuro dei rapporti tra azienda e lavoratori.
Temi importanti che evolvono quindi: sanità integrativa, formazione, integrazione tra welfare pubblico e welfare aziendale e si continuerà a seguire questa strada cercando di capire ciò che cambierà per modificare, se necessario, gli orientamenti creando uno strumento dinamico. Tuttavia, in rapporto evidenzia che la maggior parte delle PMI sta ancora muovendo i primi passi nel welfare aziendale: il 58% ha iniziative in non più di 3 aree, a dimostrazione che il welfare aziendale si sta sviluppando in modo graduale e che la conoscenza del welfare è una risorsa “scarsa” per le PMI, che deve essere sviluppata.