Il patrimonio dei fondi pensione istituzionali dei 22 principali mercati a livello globale è cresciuto fino a raggiungere quota 36,4 mila miliardi di dollari a fine 2016 (+4.3% rispetto a fine 2015). Il totale degli asset rappresenta il 62% del PIL di questi paesi.
E’ quanto emerge dal nuovo Global Pension Assets Study elaborato da Willis Towers Watson, che evidenzia anche come negli ultimi cinque anni, le attività dei fondi siano cresciute con una media annua del 3,8%; la Cina, dove lo studio copre il mercato Enterprise Annuities, ha registrato il più alto tasso di crescita (20.3%), il Giappone il più basso (-5,4%).
Lo studio inoltre rileva come, nel corso degli ultimi venti anni, ci sia stata una diminuzione di allocazioni in azioni e obbligazioni, compensata da un progressivo aumento di allocazioni in asset alternativi.
Alessandra Pasquoni, Responsabile Willis Towers Watson in Italia per l’attività di investment consulting, commenta: “Nonostante condizioni sfavorevoli, a livello globale nel 2016 i fondi pensione hanno compiuto progressi dovuti al fatto che mercati azionari e asset alternativi hanno prodotto rendimenti superiori alle aspettative. Nonostante il deflusso di capitali pensionistici in alcuni paesi è incoraggiante vedere come i valori complessivi degli asset siano saliti nella stragrande maggioranza dei casi presi in esame nello studio. In Italia, il patrimonio accumulato dalle forme pensionistiche complementari si è attestato alla fine del terzo trimestre del 2016 a circa 146,5 miliardi di euro, 4,5% in più rispetto alla fine dell’anno precedente, di questi le risorse dei fondi negoziali ammontano a 45,2 miliardi, mentre i fondi pensione preesistenti dispongono di un patrimonio di 55,3 miliardi”.
Lo studio conferma la tendenza globale dei fondi pensione nella riduzione dell’esposizione nei mercati azionari nazionali che in media si è ridotta dal 69% del 1998 al 43% nel 2016. Tra i mercati analizzati, Svizzera, Canada e Regno Unito hanno avuto l’assegnazione percentuale più bassa, mentre i fondi degli Stati uniti la maggiore. In Italia notiamo un focus sempre maggiore nell’economia reale e gli enti Previdenziali stanno riflettendo sulle migliori modalità di implementazioni di opportunità alternative nel mercato locale, supportate da una legislazione sempre più favorevole agli investimenti a favore delle imprese italiane.
“Per il mercato dei fondi pensione i trend dominanti a medio e lungo termine continuano ad essere principalmente: attenzione al rischio e alla good governance, acquisizione e ritenzione dei talenti, ascesa dei modelli a contribuzione definita, attenzione alla catena di valore, integrazione dei criteri ESG, diversificazione in assets alternativi”, conclude Alessandra Paquoni.
Lo studio evidenzia inoltre per i 22 più grandi fondi pensione del mondo:
- Gli Stati Uniti continuano ad essere il più grande mercato in termini di patrimonio previdenziale, seguita dal Regno Unito e Giappone. Insieme, questi tre mercati rappresentano oltre il 77% del totale delle attività.
- Il totale degli asset dei fondi pensione rappresenta il 62% del PIL dei paesi presi in considerazione. La Cina ha contribuito in maniera notevolmente significativa.
- L’Olanda ha il più alto rapporto tra patrimonio previdenziale e PIL (168%), seguita da Australia (126%), Svizzera (123%), Stati Uniti (121%) e Regno Unito (108%).
- I dati a 10 anni (in moneta locale) mostrano che i Paesi Bassi hanno incrementato il patrimonio di previdenza del 33% raggiungendo il 168% del PIL, seguiti da Canada (73% al 103%), Australia (104% al 126%) e Stati Uniti (100% al 121%).