Watson si ferma dove vogliono i clienti e dà informazioni
di da Berlino Roberto Giardina
I conducenti di autobus e metro a Roma si ribellano: non vogliono lavorare a Natale. È festa anche per noi, protestano. Tuttavia, vanno a fare il cenone in trattoria e si aspettano che il cameriere sia pronto a servirli. Se saranno obbligati a presentarsi il 25 dicembre, faranno come i vigili romani a Capodanno? Tutti ammalati e impuniti.
Ora, quasi fuori tempo massimo, indagano i medici. Solo loro colpevoli? A Berlino le corse saranno ridotte ma i mezzi pubblici continueranno a circolare. Anche per evitare che qualcuno sia tentato di mettersi al volante dopo qualche brindisi di troppo.
Il capo della Deutsche Bahn, le ferrovie, Rüdiger Grube, e il ministro dei trasporti Alexander Dorbrindt, pensano al futuro, e hanno presentato «Olli», un minibus che potrebbe mettere in difficoltà gli autisti di Roma, e i loro sindacati. Hanno fatto un giro di prova nel quartiere di Schöneberg, quello dove abitava Chistopher Isherwood, l’autore del romanzo Good bye Berlin, che tutti conoscono nella versione cinematografica, come Cabaret. A bordo, qualche invitato. Però mancava il Fahrer, l’autista. «Olli» fa da sé, guidato da un computer. A Parigi, già dal 1998, sulla linea 14 del metro i treni non hanno conducente. Però altro è un convoglio che corre su rotaie e un bus che vaga per le strade.
In Odissea nello spazio di Kubrik l’astronave è affidata al supercervello elettronico «Al 2000», e finisce male. Olli obbedisce agli ordini di «Watson», il computer della Ibm. Un sistema di sensori lo guida attraverso le strade, legge i semafori, e lo blocca se un’auto, un ciclista, un pedone, intralciano la sua corsa. «Watson» ascolta i desideri dei passeggeri, al massimo 12, e si ferma dove vogliono. Olli risponde anche alle domande classiche, tipo: «Siamo già arrivati?», e dà informazioni sugli hotel e sui ristoranti lungo la rotta. Per il momento, bisogna rivolgersi a «Watson» in inglese, ma presto, si assicura, comprenderà anche il tedesco. Gli italiani sono avvertiti. Comunque, già un vantaggio rispetto ai conducenti umani a cui sarebbe vietato chiacchierare con i passeggeri.
«Olli» rivoluzionerà la rete dei trasporti urbani, prevede il ministro Dorbrindt, dopo il collaudo perfettamente riuscito. I computer non si ammalano, non vanno in ferie, e non pretendono aumenti di stipendio, soprattutto non festeggiano il Natale o il Primo Maggio. Un bel risparmio per le casse del comune. La senatrice all’economia di Berlino, Ramona Pop, che era a bordo nel viaggio inaugurale, si è detta entusiasta: «Nella metropoli del futuro bisognerà affidarsi sempre più all’intelligenza artificiale». Frau Ramona, 39 anni, di origine romena, è una «verde», e il suo sogno è una Berlino senza auto private, sostituite dalle vetturette del car sharing, o fa auto elettriche, velocità massima consentita 30 chilometri all’ora. Per il momento Olli viaggia a una velocità tra i sei e i nove chilometri, ma perché andare troppo veloci? Basta essere puntuali. L’anno venturo entreranno in servizio una cinquantina di minibus senza autista. Manca un particolare: quanto costa un Olli?
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