di Francesca Sottilaro
Un focus sull’agricoltura sociale e l’inserimento dei giovani disagiati sul lavoro; sedici nuovi progetti finanziati nel 2015 per erogazioni oltre i 756 mila euro. Questi i numeri e il perimetro di azione di Fondazione Allianz Umana Mente, braccio del Gruppo Allianz per il terzo settore fin da quando la compagnia assicurativa si chiamava Ras e che dal 2001 a oggi ha destinato 32 milioni di euro a sostegno di enti e iniziative di inclusione sociale.
A fare il punto sulle attività che saranno esposte nel 2017 all’interno del bilancio di Missione è stato ieri a Milano Maurizio Devescovi, presidente della Fondazione e direttore generale di Allianz Italia. «Come azienda radicata nel territorio crediamo nella necessità di restituire una parte dei nostri proventi al servizio della comunità», spiega. «L’obiettivo è coinvolgere un sempre maggior numero di soggetti attivi per finanziare progetti che rappresentino sostenibilità ma soprattutto siano replicabili e scalabili nel tempo».
La fondazione, che ha vinto l’Oscar di Bilancio Ferpi nella categoria non profit, opera sia attraverso l’impulso di enti esterni sia coinvolgendo direttamente alcune strutture di proprietà in provincia di Siena. Si tratta del Relais & chateaux Borgo San Felice, che offre stage nel settore alberghiero a ragazzi con problemi di inserimento sociale, e l’azienda Agricola San Felice, dove lavorano 28 giovani con disabilità cognitive assistiti da educatori e personale volontario. «Se i frutti dell’azienda, dal vino all’olio, sono oggi venduti nei mercati rionali e utilizzati all’interno del nostro Relais», sottolinea Devescovi, «il progetto “Impariamo dall’Eccellenza” dopo la sperimentazione nella sola realtà di Borgo San Felice si è esteso su scala nazionale confermandosi best practice per l’occupazione giovanile: parliamo di 22 strutture di primissimo livello dove i ragazzi spesso trovano un impiego fisso».
Il progetto, in cui sono partner London Stock Exchange group, Cisco Systems Italia e Fondazione Adecco per le pari opportunità, ha coinvolto nel 2016 54 ragazzi che nel 70% dei casi hanno concluso il loro percorso con un lavoro nelle realtà di riferimento.
La scalabilità dei progetti è ora oggetto di studio presso l’Università Bocconi: «Non si tratta solo di calcolare il ritorno sociale sull’investimento (il cosiddetto sroi, ndr), quanto individuare un modello comune che possa essere replicato da diversi attori», sottolinea Devescovi.
Proprio nell’ateneo milanese il prossimo 12 dicembre si terrà un Charity concert di Natale, ospite l’Orchestra filarmonica della Scala di cui la compagnia assicurativa guidata dall’a.d. Klaus-Peter Roehler è partner. Per l’occasione la Fondazione Umana Mente presenterà in video le attività e le testimonianze dei ragazzi coinvolti nei progetti.
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