“Eventuali cambiamenti normativi nel prossimo futuro, come ad esempio l’introduzione di requisiti patrimoniali specifici per il rischio sovrano, potrebbero invece intaccare tale modello, mettendo in crisi un sistema assicurativo che ha sempre dato prova di grande stabilità”. Lo ha segnalato la presidente Ania, Maria Bianca Farina, nella commissione parlamentare per la Semplificazione nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui rapporti tra utenti e mondo del credito e delle assicurazioni.
Farina ha ricordato che “l’industria assicurativa è da sempre soggetta a una regolamentazione prudenziale” e che “i diritti degli assicurati siano pienamente tutelati”.
Mentre con l’entrata in vigore della normativa europea Solvency II, nel gennaio scorso, “principi cardine su cui si basa il nuovo regime puntano a un deciso rafforzamento della stabilità del sistema: ne è esempio il fatto che la calibrazione dei requisiti patrimoniali è definita in base a una probabilità di insolvenza pari a un caso ogni 200 anni”.
Soffermandosi sull’attività finanziaria svolta dal comparto (693 miliardi investiti nel 2015, con una quota rilevante destinata ai titoli di Stato), Farina ha evidenziato una “graduale tendenza a cogliere le opportunita’ derivanti dall’ampliamento delle possibilità di investimento consentite, come ad esempio i mini-bond, i fondi di debito o credito, le cartolarizzazioni, la concessione diretta di finanziamenti alle aziende”. Ma per favorire il finanziamento dell’economia, “sarebbe opportuno vi fosse anche l’introduzione di piani di risparmio di lungo termine, strumenti finanziari o assicurativi assistiti da agevolazioni fiscali condizionate all’impegno, da parte degli emittenti, di destinare a favore delle aziende una quota dell’investimento tale da non elevare eccessivamente il profilo di rischio dei prodotti”.
Farina ha anche evidenziato le oggettive difficoltà per gli operatori derivanti da un quadro regolamentare che produce un’inevitabile sovrapposizione di ruoli nell’attività di vigilanza tra Ivass e Consob. “In questo senso – ha affermato – sarebbe senz’altro auspicabile, anche nel contesto della revisione della normativa comunitaria, una scelta politica piùchiara e netta in relazione al riparto delle competenze tra le Autorità e a favore di una semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti richiesti al settore assicurativo, al fine di favorire un approccio più chiaro nei confronti della clientela”.
Riportiamo integralmente in allegatoil testo dell’audizione.