Internet of Things, connettività, sistemi di assistenza alla guida e propulsioni green. Sono queste le chiavi dell’auto del futuro secondo lo studio Guida autonoma e connessa: l’industria dell’auto si reinventa”, realizzato da AlixPartners.
L’industria automotive è sempre più orientata verso la guida autonoma, ma se per la driverless car c’è ancora tempo, secondo la ricerca entro il 2020 quasi una vettura su tre del parco auto mondiale, sarà connessa all’Internet delle cose, una premessa indispensabile per lo sviluppo dei più evoluti sistemi di assistenza alla guida.
Le connected car – osserva la società di consulenza – consentiranno di evitare gran parte dei costi derivanti dagli incidenti dovuti a errori umani (200 miliardi di euro), di ridurre in modo significativo i consumi di carburante e le emissioni (50 miliardi) e di migliorare la produttività evitando i costi connessi al traffico e al parcheggio (75 miliardi).
Inoltre, dallo studio di AlixPartners emerge che gli automobilisti sono pronti a spendere fino a 800 euro in connettività per ottenere risparmi su assicurazioni, consumi di carburanti e manutenzione.
Nel 2030 la metà del parco auto sarà costituito da veicoli elettrici o ibridi, quasi tutti connessi e ad alto tasso tecnologico. Nei centri urbani, invece, il car sharing dovrebbe conoscere un ulteriore sviluppo, spinto dai moderni servizi a flusso libero (come Car2go, Enjoy e DriveNow, pronto per lo sbarco a Milano).
Nel giro di pochi anni il business legato allo scambio dei dati tra veicoli e utenti raggiungerà i 68 miliardi di euro (160 a vettura), generati da applicazioni e servizi a valore aggiunto.