Il Governo del Regno Unito ha intenzione di riavviare il processo di cessione della partecipazione ancora detenuta nel capitale di Lloyds Banking Group ma secondo una procedura completamente diversa rispetto al piano di alcuni mesi fa.
Il governo britannico, titolare ancora del 9,1% di Lloyds, ha infatti deciso di abbandonare il progetto per cedere le azioni tramite un’offerta al pubblico indistinto e al contrario incarico Morgan Stanley di cedere gradualmente i titoli tramite collocamenti sul mercato da realizzarsi nei prossimi 12 mesi.
“Ho ascoltato gli esperti. A causa dell’attuale volatilità del mercato non è il momento giusto per un’offerta retail”, ha spiegato in una nota il Cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond. Rispetto al passato il ministro non si è impegnato a cedere le azioni ad un prezzo superiore a quanto pagato nel 2009 in cambio dell’iniezione di capitali statali. Attualmente le azioni di Looyds trattano a 53 pence, ben al di sotto dei 73 pence sborsati dallo Stato nel 2009 per salvare l’istituto di credito. Del resto, dopo il referendum sulla Brexit, il titolo ha perso un quarto del suo valore, generando così crescenti interrogativi sulla cessione della partecipazione da parte del Tesoro.
Finora il governo, con la graduale cessione di azioni Lloyds, ha recuperato 16,9 miliardi dei 20 miliardi di sterline sborsati per evitare il fallimento della banca durante la crisi finanziaria successiva al fallimento di Lehman Brothers.