di Luca Gualtieri

Sotto la guida dell’ad Marco Morelli Banca Mps muove alla ricerca degli anchor investor che accompagneranno il delicato processo di ristrutturazione. Il percorso è appena iniziato, anche se già qualche investitore internazionale (soprattutto fondi anglosassoni di private equity) avrebbe aperto il dossier ed esaminerà con attenzione il piano industriale in arrivo. La strategia di alleanze del gruppo senese è insomma cambiata rispetto a qualche mese fa, quando ancora si ragionava sull’integrazione con uno o più gruppi finanziari italiani. Un’ipotesi, quest’ultima, che governo e regolatore hanno preso in considerazione fino a pochissimo tempo fa, pur senza ottenere alcun risultato concreto.

L’ultimo dossier circolato insistentemente tra le banche d’affari a cavallo dell’estate è stato quello di un’integrazione a tre con Ubi Banca e Unipol . Il deal fu definito con un certo livello di precisione, al punto da presentarsi sulla carta come la soluzione definitiva del problema senese. Da un lato c’era infatti Ubi, candidata da tempo a un’integrazione con Mps anche alla luce della sua solida posizione patrimoniale. Dall’altro lato c’era invece Unipol , che da tempo si è candidata a giocare un ruolo da protagonista nella riorganizzazione del settore finanziario italiano. L’operazione avrebbe messo in sicurezza il gruppo senese sia con l’iniezione di risorse fresche da parte dei due partner sia con un piano industriale capace di integrare le diverse anime del nuovo gruppo. L’idea di costruire un triangolo attorno a Mps non è inedita. Basti ricordare che già a inizio anno era emersa l’ipotesi di un’alleanza con Ubi e Bpm , durata però lo spazio di una notte. Anche l’operazione con Ubi e Unipol ha avuto vita breve.

Pare che il gruppo guidato da Victor Massiah non abbia giudicato l’operazione conveniente per i propri azionisti, lasciando così cadere il progetto. Oggi Ubi sembra orientata verso l’acquisizione di alcune delle good bank messe in vendita dall’unità di risoluzione, anche se la trattativa non è ancora sbloccata. Unipol invece potrebbe restare concentrata sull’Emilia Romagna e prendere in considerazione alleanze con altri istituti dell’area con i quali c’è una storica affinità culturale. (riproduzione riservata)
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