di Anna Messia
Il governo, dopo avere coinvolto i vertici di Ance, Confedilizia, Assoimmobiliare e Confindustria per dare il proprio expertise in materia, è
pronto a chiamare in campo anche le compagnie di assicurazione e la Consap per af-frontare la questione sisma. La discussione è stata avviata nei
giorni scorsi in varie riunioni alle quali hanno preso parte i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Paolo De Vincenti, e al ministero dell’Eco-
nomia, Paola De Micheli, oltre a Vasco Errani, il commissario straordinario per la ricostruzione dei territori colpiti dal terremoto del 24 agosto
scorso. Il confronto è ancora aperto, ma l’intenzione del premier Matteo Renzi sembra essere quella di far capire che il governo non vuole perdere
altro tempo su questioni che, seppure trattate in Italia da decenni, hanno bisogno di poche ma chiare misure a salvaguardia della popolazione dando
segnali di concretezza quanto più rapidi possibili. Non solo su quanto fatto in un mese nelle aree colpite dal sisma per aiutare le persone danneg-
giate, ma anche guardando a quanto già fatto per la messa in sicurezza per esempio degli impianti sportivi, avendo una visione prospettica sul futuro.
E nei documenti che circolano come bozza degli interventi, le novità sembrano diverse, a partire appunto dalla chiamata del settore assicurativo e della
società concessionaria dei servizi assicurativi pubblici che tra le altre cose gestisce, per esempio, il fondo vittime della strada. Se l’idea di introdurre l’obbligatorietà della copertura assicurativa per tutti sembra essere stata accantonata, con Confedilizia tra i più strenui oppositori, l’alternativa sa-
rebbe quella di renderla semi obbligatoria come avviene già in altri Paesi, legandola magari ad altre coperture assicurative per la casa, come l’incendio,
magari coinvolgendo tutti gli interessati (oltre ai proprietari, i costruttori, gli ingegneri, i geometri, gli architetti, gli
immobiliaristi o le casse di previdenza).
Incentivi fiscali sarebbero poi introdotti prevedendo una detrazione dell’imposta lorda per una quota pari al 75% dei premi (anche se sarà la Ragioneria generale a dover dire la sua) mentre la chiamata in campo di Consap potrebbe essere utile per abbassare i costidi queste coperture. Perché la concessionaria dei servizi
assicurativi pubblici potrebbe svolgere un ruolo di riassicuratore, assumendosi parte del rischio che le compagnie non vorrebbero prendersi, specie
nelle aree più sismiche. Tra gli interventi ai quali si sta lavorando ci sarebbe poi anche la riduzione dell’aliquota Iva al 5% per gli interventi di
messa in sicurezza antisismica e bonifica amianto degli edifici residenziali, oltre che la riduzione del periodo di rateizzazione del credito fiscale,
dimezzandolo dai dieci anni attuali a cinque. Non solo. Per incentivare gli interventi da parte dei cittadini che si trovano nella no tax area e che
quindi non pagano l’Irpef sarebbe prevista la cessione della detrazione.
Manovre che ovviamente dovranno ricevere la bollinatura della Ragioneria generale dello Stato, visto che non saranno a costo zero. A differenza di un’altra novità che il governo sembra intenzionato a introdurre per incentivare gli italiani a mettere in sicurezza le proprie abitazioni, che non contempla spese per le casse
pubbliche: la nullità degli atti di compravendita di immobili esistenti non conformi a schede semplici e puntuali da elaborare per certificare la si-
curezza di un immobile, ovviamente sempre nelle zone più a rischio, ma si potrebbe valutare di estenderla facoltativamente in tutto il Paese. Gli immobili
dovrebbero avere una sorta di libretto in cui dovranno essere rispettati alcuni criteri base per considerare l’immobile adeguato. Paletti che dovran-
no essere definiti ragionando anche con il mercato immobiliare, ma l’idea sarebbe per esempio quella di richiedere l’uso di materiali resistenti e
mano d’opera specializzata, o la presenza nelle unità immobiliari stesse di zone più sicure «salvavita», visto che adeguare gli interi immobili potrebbe
concretamente rivelarsi troppo costoso. I cantieri sono aperti e destinati a chiudersi, a quanto pare, piuttosto velocemente.
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