Ora accelera sui pagamenti con le carte e punta su Pioneer
Il deal di Poste Italiane con Sia, che significa un’accelerazione della società amministrata da Caio, sui pagamenti online, ha convinto il mercato. Ieri, in borsa, Poste I. ha resistito ai forti cali diffusi a piazza Affari: a fronte del -2,43% del Ftse Mib, il titolo ha segnato un -0,9% a 6,075 euro.
La società ha acquisito per 278 mln euro una quota del 30% di Fsi Investimenti, società che detiene il 49,5% di Sia, posseduta al 100% da Fsi Investimenti, a sua volta controllata da Cdp Equity attraverso una partecipazione del 77%. A seguito dell’operazione, Poste arriverà a detenere indirettamente una partecipazione pari al 14,85% del capitale di Sia, leader europeo nella progettazione delle infrastrutture nelle aree dei pagamenti e della monetica.
La notizia è stata accolta con favore dagli analisti, che sul titolo Poste confermano le raccomandazioni positive.
«Il prezzo pagato corrisponde a una valutazione di 2 mld, pari a un Ev/Ebitda di 13-14 volte, in linea con la media dei peer. Dal nostro punto di vista l’operazione, ancorché si tratti di una quota di minoranza, ha una forte connotazione strategica visto che Poste è leader in Italia nei pagamenti digitali, nonché nell’emissione di carte di credito (quota di mercato del 14%) e di debito (oltre il 50%). L’operazione secondo noi non prelude all’acquisizione di una quota di controllo di Sia, che resta in mano a Cdp, visti i potenziali temi di conflitti di interesse che potrebbero emergere tra le banche clienti della società e uno dei principali concorrenti nel business», ha commentato Equita Sim. «Il deal», ha proseguito Equita, «non dovrebbe quindi precludere l’acquisizione di Pioneer, che, nel nostro caso base che ipotizza il coinvolgimento nell’operazione anche di Anima e di un private equity, comporterebbe un esborso di 1 mld. Apprezziamo anche l’impegno del management di Poste alla diversificazione del business attraverso operazioni a elevato razionale strategico che permettono, tra l’altro, l’ottimizzazione della struttura finanziaria del gruppo». Secondo Banca Imi (add, Tp a 8,1 euro) l’acquisizione del 14,85% di Sia è «coerente con la strategia di Poste in quanto consente un’accelerazione della crescita nei sistemi di pagamento, pur se l’acquisto di una quota cosi’ limitata potrebbe ridurre lo spazio per le sinergie. L’esborso totale di 300 mln euro non mina la solidità finanziaria di Poste, la sua generosa politica del dividendo e l’opportunità di negoziare altri investimenti (come Pioneer)». Kepler Cheuvreux ipotizza e spera che l’acquisizione del 14,85% di Sia «sia solo un passo preliminare verso il pieno controllo della società, che consentirebbe sinergie industriali.
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