Il gruppo vuole potenziare il risparmio gestito
Non c’è nessuna necessità di procedere con una nuova tranche di Poste Italiane in Borsa. L’ha detto il sottosegretario allo sviluppo economico, Antonello Giacomelli. «Mi pare», ha aggiunto, «che sia prevalsa l’idea che non ci sia una necessità di un’operazione di questo tipo». In particolare, ha proseguito, «mi pare che sia una valutazione condivisa che Poste ha ulteriori potenzialità espansive che si specificheranno meglio nelle prossime settimane e che le condizioni di mercato non consigliano di procedere con l’operazione». Inoltre, il sottosegretario ha puntualizzato: «su ogni decisione strategica che riguarda Poste non si può non partire da un ruolo centrale di Palazzo Chigi. Ad oggi, mi pare chiaramente rinviata la decisione su Poste a un momento diverso, mentre nelle prossime settimane apparirà più chiaro il processo di consolidamento di Poste». Infatti, ci doveva essere un iter con la Consob per autorizzare l’ipo 2 di Poste che non è andato avanti. Il sottosegretario all’economia, Fabrizio Pagani, ha invece affermato che sull’ipo 2 di Poste «decideremo quando sarà concluso l’iter del Dpcm» di privatizzazione. Per la seconda tranche di quotazione di Poste Italiane «confermo quanto già detto: c’è un iter parlamentare relativo al Dpcm che deve essere concluso» e «solo in quel momento si potrà decidere, secondo momenti e tempi più opportuni, se fare l’operazione», ha detto a margine dell’Euromoney. «Dipende anche dal mercato», ha aggiunto Pagani, ribadendo che «l’iter non è ancora concluso, quindi non posso dare una data». C’è da dire che Poste Italiane «ha solo da guadagnare dalla quotazione, sia in termini di trasparenza che di competitività», ha concluso Pagani. Intanto, Poste Italiane sarebbe interessata ad acquistare Sia, la società italiana leader nelle reti di pagamento in Europa. Va avanti il progetto che farebbe convolare Poste a nozze con Sia, il gruppo che gestisce la piattaforma Step 2 su cui passano tutti i bonifici e pagamenti Sepa dell’area euro. Inoltre, al vaglio del Gruppo Poste anche il dossier Pioneer. L’a.d. Francesco Caio è interessato a una quota del colosso di gestione del risparmio di Unicredit. L’operazione rientrerebbe nell’ottica di sviluppo nel settore del risparmio gestito.
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