di Anna Messia
Entra nel vivo la partita per la cessione delle compagnie italiane controllate dall’austriaca Uniqa con sette pretendenti che sarebbero pronti ad andare fino in fondo. Si tratta di quattro compagnie di assicurazioni (di sicuro Cattolica, Reale Mutua e Itas) e di tre fondi di private equity tra cui Cinven ed Apollo. Prima dell’estate, come anticipato da MF-MilanoFinanza del 30 giugno scorso, il gruppo guidato da Andreas Brandstetter, intenzionato a lasciare l’Italia, aveva deciso di assegnare un mandato esplorativo alla società di consulenza Kpmg e a Unicredit che in questi mesi hanno avviato i contatti con il mercato, registrando più di qualche interesse. Ora è il momento delle offerte vincolanti, attese per la prossima settimana, il 15 settembre per la precisione. Sul tavolo ci sono in particolare tre compagnie: Uniqa Life, nata dall’alleanza con Veneto Banca che ne detiene il 10% (90% Uniqa Previdenza), che tramite gli sportelli dell’istituto nel 2015 ha raccolto 443 milioni di premi, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente; a questa si aggiunge la compagnia Danni, Uniqa Assicurazioni, che ha chiuso il 2015 con un utile di 10 milioni, un risultato del conto tecnico positivo per 8,9 milioni e premi di competenza per 245 milioni. E infine Uniqa Previdenza (ex Claris Vita) che di premi l’anno scorso ne ha raccolti 436 milioni e che come detto controlla, il 90% di Uniqa Life.
Si tratta insomma di una compagnia di medie dimensioni che sembra interessare a soggetti diversi. Gli immancabili fondi di private equity che hanno dominato le ultime operazioni sul mercato assicurativo; come Cinven, che di recente ha rilevato in Italia sia Ergo sia Skandia, ma che sembra non avere ancora chiuso la campagna acquisti nella Penisola. E le compagnie di assicurazione tradizionali: la trentina Itas, per esempio, anch’essa fresca dell’acquisizione delle partecipate italiane della Royal & Sun Alliance. Passando per la veronese Cattolica Assicurazioni . La compagnia guidata da Giovan Battista Mazzucchelli, di recente, ha deciso di rompere la joint venture bancassicurativa con la Banca popolare di Vicenza (con cui però sarebbe ancora aperto il dialogo per continuare a distribuire polizze tramite un nuovo accordo) e l’acquisizione di Uniqa sarebbe probabilmente l’occasione per mantenere la prese sul territorio veneto, in uno scenario che sembra fluido, alla luce delle ipotesi di fusione tra Veneto Banca e Popolare Vicenza. Ma a mostrare interesse è anche la torinese Reale Mutua la cui ultima operazione di espansione aveva guardato all’estero con la decisione, presa a maggio scorso, di aprire una controllata in Cile. (riproduzione riservata)
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