Aviva Italia ha chiuso il primo semestre dell’anno con un l’utile operativo in crescita dell’ 8,3 % a 110 milioni. Il new business value del ramo Vita (indice della redditività del comparto) è cresciuto del 71% a quota 2.592 milioni mentre nel comparto Danni il combined ratio è stato del 94,8%, in leggero peggioramento rispetto al 94,1% di giugno 2015. Risultati in linea con il gruppo assicurativo che ieri a Londra ha presentato un bilancio semestrale in utile a livello operativo per 1,3 miliardi di sterline, in aumento del 13% sullo stesso periodo dello scorso anno.
In Italia, terzo mercato per il gruppo nel Vita (dopo Uk e Francia) e quarto nel Danni (davanti c’è anche il Canada) la compagnia è guidata dallo scorso aprile da Phil Willcock, che per i prossimi mesi punta a «sviluppare il ramo Danni diversi dall’auto, guardando al settore della protezione e delle pmi», spiega a MF-MilanoFinanza. Il suo obiettivo è raddoppiare in 5 anni l’ebit dell’Italia, che lo scorso anno è stato di circa 220 milioni.
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