La pubblicazione dei dati semestrali di Banca Generali ha dato l’occasione agli analisti di aggiornare le valutazioni su un settore dove di recente erano prevalse considerazioni improntate a una certa prudenza sulle prospettive. Ampiamente scontato il ridimensionamento degli utili, soprattutto per le società che incassano fee di performance, alla luce dell’andamento dei mercati nella prima parte del 2016, resta da soppesare, tra gli altri fattori, l’andamento della raccolta, dopo anni di crescita che hanno fatto lievitare le masse gestite.
Banca Generali ha registrato per l’appunto nel periodo gennaio-giugno un utile netto in calo da 140 a 67 milioni, ma con una raccolta e un patrimonio record (rispettivamente 2,9 miliardi e 43,6 miliardi). E quanto a raccolta di risparmio nel 2016 la società ha ritenuto di poter alzare le guidance a 4-4,5 miliardi rispetto ai 3,5-4 precedenti. Equita ha sottolineato che «durante la call il management ha sottolineato che luglio mostra dati di raccolta eccezionali sotto il profilo quantitativo e qualitativo, con un significativo contributo della raccolta gestita. La forza è in parte spiegata dal newsflow negativo che al momento caratterizza la solidità del sistema bancario». In altre parole, le reti di promotori continuerebbero a trarre vantaggio dal momento critico attraversato dal sistema bancario e percepito dagli investitori come fonte di rischio. Equita ha confermato le attese di utile 2016 e tagliato del 3% il 2017-2018, parlando di un maggior costo del personale, e conferma una visione del settore condizionata da timori in merito alla sostenibilità dei margini dell’industria, in ragione dei quali ha tagliato il target price del 2% a 19,8 euro.
Anche Mediobanca Securities (target price di 20 euro) chiama in causa i costi del personale il cui aumento, spiega, «è dovuto al fatto che il gruppo ha assunto 13 relationship manager con un contratto di lavoro dipendente a tempo pieno. Inoltre c’è stato un aumento della remunerazione variabile per i bonus pagati sui risultati 2015». Decisamente più ottimista la valutazione di Banca Imi (tp a 28,5 euro, il 40% in più rispetto agli altri due broker) che preferisce concentrarsi sul fatto che anche in luglio il ritmo della raccolta è stato elevato. Kepler Cheuvreux invece ha rilevato che «il titolo ha fatto peggio degli altri concorrenti del settore a uno, tre e sei mesi, sebbene la raccolta stia facendo bene, c’è un sempre maggior peso dei prodotti gestiti e la marginalità è in aumento». A suo parere il titolo Banca Generali (target price di 25 euro) tratta oggi a leggero sconto rispetto ad Azimut e Banca Mediolanum «a fronte di una quotazione che storicamente è a premio, il 20% in più lo scorso anno». I due diretti concorrenti appena citati daranno oggi i loro numeri relativi al semestre. Nel frattempo Azimut ha completato l’acquisizione di una società brasiliana di wealth management, Brz Patrimônio, che gestisce asset per circa 140 milioni di euro. L`acquisizione, che non è soggetta all’approvazione delle autorità locali, prevede un prezzo di circa 4 milioni di reais (circa 1,1 milioni di euro) e come di consueto un meccanismo di aggiustamento prezzo dipendente dai risultati futuri.
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