di Anna Messia
La data di venerdì 29, quando arriveranno i risultati dell’ultimo stress test sulle banche europee, si sta avvicinando e le Casse previdenziali sono pronte a fare la loro parte per frenare speculazioni sull’Italia e dare certezza, con un’iniezione in Atlante2 di 500 milioni di euro. Ieri l’assemblea dell’Adepp, l’associazione degli enti di previdenza privati presieduta da Alberto Oliveti, ha dato il via libera all’operazione, sottolineando «l’importanza di investire a sostegno del sistema Paese, nel quale i professionisti operano, aggiungendo di valutare con «la massima attenzione l’investimento in Atlante2».
Non sono state fornite cifre ufficiali sulla manovra, ma l’intervento degli enti a sostegno del fondo per le banche sarebbe appunto di circa 500 milioni. «Considerata la priorità del ruolo dei consigli di amministrazione, del rispetto delle asset allocation e delle procedure nelle proprie politiche di investimento», hanno detto da Adepp, e «nell’attesa di ricevere le proposte tecniche per le necessarie valutazioni sui rischi e sul rendimento, nonché le formali direttive da parte dei ministeri vigilanti in materia di investimenti», l’associazione ha intanto deliberato «di sostenere l’iniziativa Atlante2», si legge nel comunicato diffuso in serata.
Insomma, ieri c’è stato un via libera complessivo del settore, ma ora toccherà alle singole casse approvare gli interventi, che sarebbero proporzionati alle dimensioni, con i tre big Enpam, Cassa Forense ed Enasarco chiamati all’intervento maggiore. Le operazioni dovrebbero essere veloci, considerando che i consigli di amministrazione dei principali enti sarebbero già stati convocati per le delibere. Che il settore fosse pronto a sostenere il sistema italiano era già emerso nell’incontro al ministero dell’Economia del 20 luglio (si veda MF-MilanoFinanza del 21 luglio) in cui era emersa la disponibilità degli enti privati a investire ben 2 miliardi nell’economia italiana, guardando anche a nuovi strumenti cui starebbe lavorando il governo. Intanto, per quanto riguarda la gestione degli enti, accantonate le ipotesi di fusioni e aggregazioni, si va avanti verso l’autoregolamentazione, con l’attuazione del piano condiviso con il governo che prevede sinergie tra casse su quattro fronti (welfare, investimenti, service e Europa), le cui iniziali formano la parola wise (saggio) con l’obiettivo di tagliare i costi e migliorare i servizi. (riproduzione riservata)
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