Si è concluso con la condanna degli ex vertici aziendali il processo per l’amianto alla Olivetti. Il tribunale di primo grado di Ivrea ha inflitto 5 anni e 2 mesi di reclusione a Carlo De Benedetti e a suo fratello Franco. Per Corrado Passera la pena è di un anno e 11 mesi. Tutti e tre rispondevano di omicidio colposo e lesioni colpose. Assolto Roberto Colaninno, che era imputato solo di lesioni. Gli imputati sono stati condannati al pagamento di una provisionale e risarcimenti alle parti civili. Carlo De Benedetti ha subito annunciato ricorso in appello: «Sono stupito e molto amareggiato per la decisione del tribunale di Ivrea di accogliere le richieste manifestamente infondate dell’accusa», ha detto. «Sono stato condannato per reati che non ho commesso, come ha dimostrato l’ampia documentazione prodotta in dibattimento sull’articolato sistema di deleghe in Olivetti e sul completo e complesso sistema di tutela della sicurezza e salute dei lavoratori, da me voluto e implementato fin dall’inizio della mia gestione».
L’inchiesta che ha portato al processo era stata aperta nel novembre del 2013 dalla Procura di Ivrea e riguardava le morti, avvenute tra il 2008 e il 2013, di alcuni ex operai degli stabilimenti Olivetti per mesotelioma pleurico, la forma tumorale di chi si espone per anni all’amianto. Già un anno prima la Corte d’Appello aveva condannato un ex dirigente Olivetti ritenendo che a Ivrea fossero stati violati «i principi basilari della sicurezza e igiene del lavoro». Gli indagati erano originariamente 39, ma solo per 33 di essi la Procura di Ivrea aveva chiesto nel dicembre del 2014 il rinvio a giudizio.
Il processo conclusosi ieri si era aperto l’11 gennaio scorso. Secondo la tesi dell’accusa, gli ex dirigenti non potevano non essere al corrente dei rischi dovuti all’esposizione continuata degli operai all’amianto e per questo avrebbero dovuto prendere provvedimenti. I pm Laura Longo e Francesca Traverso avevano chiesto 15 condanne e due assoluzioni, fra cui quella di Colaninno «perché il fatto non sussiste». Per Carlo De Benedetti la pena sollecitata dalla Procura era di 6 anni e 8 mesi, mentre 6 anni e 4 mesi erano stati proposti per suo fratello Franco, e 3 anni e 6 mesi per Passera. Fra le parti civili, oltre ai familiari delle vittime, figurano Inail, Fiom-Cgil, il Comune di Ivrea e la Città metropolitana di Torino. In totale i risarcimenti richiesti ammontano a circa 6 milioni di euro.
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