Sace (Gruppo Cdp) innova l’approccio alla responsabilità sociale d’impresa e pubblica il primo bilancio di sostenibilità improntato alla misurazione del valore condiviso generato dall’azienda (corporate shared value) grazie al coinvolgimento di oltre 400 interlocutori in un processo di consultazione inedito per dimensioni e strutturazione.
Con l’edizione 2015 del bilancio di sostenibilità, informa una nota, Sace ha infatti inaugurato un nuovo metodo per la definizione dei temi prioritari su cui concentrare gli sforzi di rendicontazione, partendo dal confronto con un paniere ampio e diversificato di oltre 400 stakeholder, tra imprese, banche, opinion leader e media, dipendenti e top manager della società.
“Abbiamo messo in atto una piccola rivoluzione copernicana che ci ha consentito di uscire da una logica autoreferenziale e rendere il Bilancio di sostenibilità un vero strumento a supporto delle strategie aziendali – spiega Paolo Cerino, responsabile CSR di Sace -. Ascoltando i nostri stessi interlocutori, abbiamo avuto la chiara conferma che il nostro contributo alla collettivita’ risiede in primis nel supporto all’internazionalizzazione, alla crescita economica e al welfare aziendale. Una consapevolezza che ci rafforza e ci consente di fissare obiettivi sempre più mirati per il futuro”.
Il bilancio, redatto secondo il più accreditato standard internazionale di rendicontazione di sostenibilità (linee guida G 4 del Global Reporting Initiative), ha ottenuto da parte di TUV Italia, organismo certificatore indipendente del gruppo internazionale TUV SUD, la valutazione di conformità rispetto a tutti i requisiti selezionati e applicabili delle linee guida.