La quasi totalità degli asset gestiti dal gruppo Unipol è conforme a criteri della finanza sostenibile: sui 57 miliardi di euro sottoposti a screening (pari all’85% degli asset totali), il 99,2% risulta conforme ai criteri ambientali e sociali.
E’ quanto emerge dal bilancio di sostenibilità 2015 del gruppo, presentato la scorsta settimana a Milano, dove è stato illustrato anche il nuovo piano di sostenibilitaà, per la prima volta integrato con il piano industriale.
Il bilancio 2015 vede il 14,3% dei premi raccolto con prodotti mirati a soddisfare bisogni sociali e ambientali e registra un aumento del 40%, rispetto al 2014, nella raccolta premi per coperture Long Term Care e un incremento del 30% di contratti garanzia terremoto, oltre al lancio del primo Cat bond italiano contro il rischio sismico. Nello scorso anno sono state anche ridotte le emissioni clima degli immobili del gruppo.
Le nuove linee guida dal piano di sostenibilità per il triennio 2016-2018 prevedono l’implementazione di prodotti assicurativo-bancari che sappiano rispondere ai bisogni delle fasce deboli, come lavoratori precari, genitori single, immigrati temporanei, in sostanza tutti soggetti che hanno un problema di assistenza sanitaria per il presente e di pensione per il futuro.
Il nuovo piano prevede anche un aumento del 25% della penetrazione sui cittadini delle coperture di welfare e del 20% delll’incidenza dei prodotti a valore sociale ed ambientale. Sarà inoltre rivista l’offerta al terzo settore, alla luce della riforma appena approvata e saranno attivati servizi e strumenti di risk assessment e di sensibilizzazione sui rischi generati dai cambiamenti climatici, in merito soprattutto alla vulnerabilità delle Pmi di fronte ai danni ambientali.