Sinistri soggetti ad approfondimento antifrode

Nell’esercizio 2014 sono stati identificati a rischio frode 518.089 sinistri (478.394 nel 2013, 400.901 nel 2012). Nei tre anni questa tipologia di sinistri è aumentata di quasi il 30%.
Analogo andamento si rileva per i sinistri che sono stati oggetto di specifica istruttoria. Nel
2014 sono stati svolti specifici approfondimenti antifrode su 265.095 sinistri. Rispetto al 2012, in cui ammontavano a 231.865, si registra un aumento del 14,3%.

Sinistri posti senza seguito.
Per quanto riguarda i sinistri che, a seguito degli approfondimenti svolti, vengono archiviati senza pagamento, ovvero posti senza seguito, i dati 2014 dicono che sono stati 38.162 unità, con un aumento di più del 26% rispetto al precedente anno quando erano 30.256. Non può sottovalutarsi il significativo decremento, di più del 10%, registrato tra il 2012, in cui ne risultavano 33.739, e il 2013.
Tali sinistri rappresentano la quantificazione più evidente dei casi in cui l’azione antifrode, a seguito dell’evitato pagamento di risarcimenti non dovuti, raggiunge risultati concreti in termini di minori costi a carico delle imprese e della collettività.
Tuttavia, rispetto ai volumi trattati, il numero di conclusioni positive delle conseguenti
istruttorie, mediante individuazione e rigetto dei sinistri con accertati indizi di fraudolenza, è da ritenersi ancora al di sotto delle aspettative.

Nel 2014 i sinistri posti senza seguito per attività antifrode hanno costituito il 14,4% di tutti i sinistri approfonditi per lo stesso motivo, raggiungendo un valore percentuale non molto distante da quelli rilevati negli anni precedenti (12% nel 2013 e 14,5% nel 2012).
Pur tenendo conto delle argomentazioni che, almeno parzialmente, giustificano tali
evidenze (notevole accrescimento dei volumi di riferimento, tempistiche antifrode
necessariamente più lunghe etc.) si sottolinea come i valori così individuati siano ancora distanti da quelli attesi49 secondo generici criteri di efficienza delle procedure operative.
Sinistri con denuncia/querela. Un quadro ancor meno favorevole viene restituito dai dati
relativi ai sinistri per i quali le imprese hanno presentato denuncia/querela, tipologia in cui, similmente a quella esaminata nel precedente paragrafo, l’azione di contrasto delle frodi produce esiti conclusivi.

In tale categoria nel corso del 2014 sono rientrati 4.670 sinistri, con una riduzione rispetto alla precedente annualità pari al 33,3% circa, nonostante nel 2013, con 7.007 sinistri oggetto di denuncia/querela, fosse stato rilevato rispetto al 2012, in cui erano 5.263, un incremento percentuale notevole, pari al 33,1%.
Analogamente a quanto osservato per i sinistri approfonditi in relazione al rischio di frode
successivamente posti senza seguito si registra, in primo luogo, l’andamento discontinuo che nel triennio accomuna le due categorie di sinistri, individuando una correlazione inversa tra le due tipologie.
Si rileva, infatti, come alla diminuzione dei sinistri approfonditi in relazione al rischio di
frode successivamente posti senza seguito, riscontrata nel 2013, corrisponda l’aumento
accertato nello stesso anno dei sinistri oggetto di denuncia querela, così come la diminuzione di questi ultimi, verificatasi nel 2014, coincida con l’aumento verificatosi nello stesso esercizio per i sinistri approfonditi.

frode

Nel 2015 sono pervenute le relazioni annuali di 47 imprese italiane e di 21 imprese comunitarie (11 in regime di stabilimento e 10 in regime di libera prestazione di servizi) che hanno operato nel ramo r.c. auto.
Le prime risultanze evidenziano, innanzitutto, il generale aumento delle stime sulla
riduzione dei costi dei sinistri derivante dall’accertamento di frodi trasmesse dalle imprese; l’ammontare complessivo, nel 2014 pari a 188,7 milioni di euro, nel 2015 ha superato i 217,6 milioni di euro, indicando un incremento del valore economico dell’attività antifrode di oltre il 15%.
Tale dato risulta particolarmente significativo, sia perché supera notevolmente l’incremento medio annuo registrato tra il 2012 e il 2014, circa il 3%, sia in quanto il costo medio dei sinistri nel 2015 sembra in leggero calo rispetto all’anno precedente. Tale rilevazione sembra supportare il convincimento per cui i risultati dell’attività antifrode necessitano del medio periodo per manifestarsi.
Nell’esercizio 2015, a fronte di leggere variazioni del numero delle unità di rischio e dei
sinistri denunciati, in generale si rileva un aumento significativo delle altre tipologie di sinistri.
In particolare, le unità di rischio, circa 40.700.000, possono considerarsi sostanzialmente
invariate rispetto al 2014 (40.572.428), registrando un incremento su base nazionale di circa lo 0,3%. Un aumento di quasi il 3% rispetto alla precedente annualità riguarda i sinistri denunciati, passati da 2.683.728 a poco meno di 2,8 milioni.

La riprova del già indicato incremento dell’attività di contrasto delle frodi viene anche
dall’aumento del numero dei sinistri considerati a rischio frode, confermandosi il trend del
triennio 2012 – 2014; in particolare, nel 2014 sono stati identificati a rischio frode 518.089 sinistri, mentre nel 2015 sono stati quasi 600.000, verificandosi quindi un aumento di oltre il 15%.
Analogo andamento presentano i sinistri che sono stati oggetto di specifica istruttoria
inerente profili di possibile fraudolenza: nel 2015 ne sono stati approfonditi circa 300.000, con un incremento rispetto al 2014 intorno al 12%.
I segnali più positivi, vengono dai sinistri senza seguito, ovvero quella categoria di sinistri
che, a seguito degli approfondimenti svolti, vengono archiviati senza pagamento. Rispetto al 2014, quando l’ammontare era pari a 38.162 unità, hanno superato i 43.000, registrando un aumento intorno al 13%.
Sotto il profilo dell’efficienza dell’attività svolta, i dati confermano il trend del triennio 2012 – 2014. Infatti, visto l’aumento nel 2015 sia dei sinistri posti senza seguito per attività antifrode rilevati negli anni precedenti (14,4% nel 2014, 12% nel 2013, 14,5% nel 2012).
Infine, si rileva un aumento dei sinistri che sono stati oggetto di denuncia/querela. Nel
2014 ne sono stati registrati 4.670, mentre nel 2015 oltre 6.100, registrando quindi un aumento di oltre il 32% rispetto alla precedente annualità. Viene meno la relazione inversa che nel triennio 2012 – 2014 caratterizzava i sinistri approfonditi in relazione al rischio di frode successivamente posti senza seguito e i sinistri oggetto di denuncia querela.

Fonte: Ivass