di Luciano Mondellini
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Il mercato automobilistico europeo ha proseguito anche in maggio l’ottimo avvio d’anno registrato nei primi quattro mesi. Le immatricolazioni nel Vecchio Continente hanno raggiunto quota 1,3 milioni di unità, in rialzo del 15,5% nei confronti del mese corrispondente dell’anno passato. Nei primi cinque mesi del 2016 così si è superata la soglia di 6,5 milioni di auto immatricolate, un dato in crescita del 9,7% rispetto al periodo corrispondente dell’anno scorso. Ma al di là dei numeri generali, i dati offrono interessanti spunti di analisi se si osservano le case prese singolarmente. In questo contesto si nota che Fca ha messo a segno una performance superiore a quella del settore. Il Lingotto ha infatti immatricolato oltre 98 mila vetture, crescendo del 25,3% rispetto al 2015. La casa torinese ha così raggiunto una quota di mercato su scala continentale del 7,4% spinta dalle vendite sul mercato italiano (+27% in maggio), dove il Lingotto è il leader, e dai brillanti risultati dei brand Jeep (+30%), Fiat (+26,8%) e Lancia (+31,9%). Soprattutto con questi numeri Fca ha rafforzato il quarto posto a livello europeo in termini di quota di mercato. Solo Volkswagen (24,2%), Psa (10,4%) e Renault (10,4%) hanno fatto meglio del Lingotto il mese scorso. Questo però non ha evitato un netto calo in borsa al titolo Fca (-1,2% a 5,8 euro) in un giorno in cui il listino milanese ha continuato a soffrire per i timori legati alla Brexit e per un report di Citi con raccomandazione sell. Nonostante il primato europeo, però, il colosso di Wolfsburg tuttavia non ha molto di che rallegrarsi. La casa tedesca nei primi cinque mesi dell’anno ha infatti ottenuto una quota di mercato del 23,9% in Europa. Un dato che equivale al peggior risultato ottenuto da Volkswagen nei primi cinque masi dell’anno dal 2011 in poi. Evidente in questo senso l’impatto del dieselgate in quanto è proprio il brand Vw (ovvero quello più colpito dallo scandalo sui motori truccati) a far mancare il proprio contributo al risultato cumulato. Se infatti Audi (+13%) e Skoda (+10%) sono riusciti a registrare incrementi a doppia cifra nei primi cinque mesi, non così si può dire per il brand Volkswagen, che ha guadagnato solo l’1% in questo periodo.
Uscendo dai singoli casi, bisogna sottolineare che il risultato positivo è anche legato alla particolarità che maggio ha avuto quest’anno due giorni lavorati in più in quasi tutti i Paesi dell’Unione europea. Come ha fatto notare il Centro studi Promotor, ci sono molti segnali di ottimismo. In prima istanza, se si analizza l’andamento dei singoli Paesi emerge che soltanto l’Irlanda fa registrare un calo, peraltro contenuto (-6%), mentre tutti gli altri 27 mercati crescono e di questi ben 23 con tassi a due cifre. Inoltre non bisogna dimenticare che anche per le politiche economiche adottate nella zona euro durante la crisi il mercato dell’auto è stato danneggiato molto di più che nel resto del mondo. In terzo luogo le case auto all’inizio del 2016 hanno premuto molto il piede sull’acceleratore delle promozioni e in genere delle azioni di marketing. Mentre da ultimo c’è il fatto che alla forte pressione dell’offerta la domanda ha prontamente risposto. In molti Paesi esiste ancora una domanda di sostituzione arretrata e negli ultimi anni il mercato dell’automobile ha conosciuto una eccezionale fase di sviluppo a livello internazionale. (riproduzione riservata)
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