di Giorgia Pacione Di Bello
Il fondo di solidarietà, che consente a chi è in difficoltà economiche di godere della sospensione delle rate del mutuo, da quando ha iniziato a operare (maggio 2003) fino al maggio 2016 ha ricevuto oltre 50 mila domande per un onere stimato intorno ai 50 milioni di euro. È quanto emerso ieri dal seminario «Fare casa» svoltosi presso il ministero dell’economia (Mef), organizzato in collaborazione con l’Associazione bancaria italiana (Abi) e a cui hanno partecipato i rappresentati delle più rilevanti associazioni di categoria interessate al settore casa, gli esponenti degli ordini professionali di riferimento e le associazioni dei consumatori.
Le domande accolte sono state oltre 35 mila (delle 50 mila pervenute) e la maggior parte sono giunte da Lombardia, Lazio, Sicilia e Piemonte. La maggior parte dei soggetti che chiede di poter accedere al fondo per la solidarietà di sospensione sono coloro che hanno perso il lavoro (la loro percentuale si attesta intorno al 90%). In aggiunta a questo fondo, che ha una durata fino a 18 mesi e ha come vincolo che i soggetti richiedenti non abbiano un Isee superiore ai 30 mila euro, esiste un accordo dell’Abi e delle associazioni dei consumatori che permette, invece, di sospendere il pagamento del mutuo fino a 12 mesi nelle ipotesi di cassa integrazione e altre forme di sospensione o riduzione del lavoro. Un altro strumento analizzato durante il seminario è stato il fondo di garanzia mutui per l’acquisto e la ristrutturazione della prima casa, che ha registrato anch’esso un trend positivo.
Da quando è stato attivato (gennaio 2015) ad oggi, sono pervenute 9.245 domande di cui 7.500 accolte, per un ammontare di 860 milioni di euro. Tutti possono fare richiesta per accedere al fondo ma, come sottolineato durante il seminario, c’è una preferenza per le giovani coppie in cui almeno uno dei due non ha superato i 35 anni di età, per i giovani di età inferiore ai 35 anni che sono titolari di un rapporto di lavoro atipico, per i nuclei familiari composti da un solo genitore che hanno a carico figli minori e per i conduttori di alloggi di proprietà degli Iacp (Istituti autonomi case popolari).
Dal punto di vista fiscale, come spiega una nota del Mef, le detrazioni fiscali a favore della casa sono state pari a 5,8 miliardi di euro e hanno riguardato circa 11 milioni di beneficiari.
Il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, nell’intervento conclusivo del seminario, ha spiegato che «il complesso delle misure sulla casa hanno una triplice valenza di policy» e che il governo ha intenzione di proseguire la sua azione lungo precise direttive: il sostegno alla famiglia, la ripresa del settore edilizio e della filiera produttiva del settore casa.
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