di Anna Messia
Prende ufficialmente il via la guerra alle frodi nell’Rc Auto. Venerdì partirà l’Archivio Integrato Antifrode (Aia), lo strumento gestito dall’Ivass che servirà a prevenire e contrastare le truffe e i sinistri gonfiati, che rappresentano la nota dolente del mercato assicurativo italiano. Per la sua messa a punto, tra decreti ministeriali e interconnessioni di banche dati, ci sono voluti praticamente due anni.
Ma ora tutto è pronto e il sistema ideato potrebbe finalmente costituire una risposta decisiva alle frodi nell’Rc Auto, particolarmente diffuse in alcune zone d’Italia, specie nelle regioni meridionali, facendo salire i prezzi delle polizze a danno degli automobilisti corretti. Il nuovo archivio prevede in particolare che, nel momento stesso in cui l’impresa assicurativa alimenta la banca dati con l’inserimento dei dati dell’incidente, venga fornito in automatico un punteggio (score) che stabilisce se il sinistro è a rischio frode, con un valore compreso tra basso, medio e alto. Nel caso in cui il rischio sia alto la compagnia è obbligata ad agire e si allarga anche al platea dei soggetti che dovranno essere messi a conoscenza del sinistro stesso.
In questo modo vengono ridotti al minimo i rischi che le imprese siano poco attive contro i sinistri sospetti, come avvenuto più di qualche volta in passato. Nel 2014, per esempio, erano state 73 le procedure sanzionatorie aperte dall’Ivass contro imprese assicurative che non avevano alimentato correttamente la banca dati sinistri dell’istituto guidato da Salvatore Rossi.
Con il nuovo Archivio Integrato le compagnie non solo saranno informate se il sinistro inserito sia o meno a rischio frode, ma riceveranno anche un punteggio sulla qualità dei dati inseriti e il management della compagnia sarà mensilmente aggiornato su questa attività. La novità riguarda poi anche l’incrocio di dati e informazioni che sarà possibile grazie all’Aia.
Nella prima fase, che parte appunto venerdì, a essere connessi, oltre alla banca dati sinistri dell’Ivass (che comprende anche danneggiati e testimoni) saranno per esempio il registro dei periti (Consap), gli archivi della Motorizzazione Civile, gli archivi sui patentati, ma anche i dati sulle automobili dotate di black box (che arrivano dall’Ania). Mentre in una seconda fase, che dovrebbe completarsi entro la fine dell’anno, si aggiungeranno altre informazioni con l’aggregazione di una seconda lista di archivi: dai veicoli rubati agli attestati di rischio passando per il fondo di garanzia vittime della strada. Il ddl Concorrenza, all’esame del Senato, prevede poi un ulteriore potenziamento con l’inserimento dei dati provenienti dal casellario giudiziario e dall’anagrafe tributaria. (riproduzione riservata)
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