di Anna Messia
L’obiettivo è mettere finalmente a punto il piano per lo scioglimento entro l’anno. In Finsoe, la holding che controlla il 31,4% di Unipol , i cantieri per il riassetto sono in piena attività. Dopo la battuta d’arresto subita a fine 2015 in conseguenza della nascita di Alleanza 3.0, frutto della fusione di Coop Adriatica, Estense e Consumatori Nord Est, ora le manovre per sciogliere la società delle cooperative e semplificare la catena che porta a Unipol sono ripartite.
L’intenzione, come già annunciato dai soci a fine 2014, è di consentire alle singole coop di avere una partecipazione diretta in Unipol , con la contestuale definizione di un patto di sindacato tra gli attuali azionisti di Finsoe, avente ad oggetto le azioni del gruppo assicurativo di Bologna. L’avvio di Alleanza 3.0 aveva complicato il dossier.
La nuova società ha dovuto infatti attendere il parere di Consob per avere la certezza che l’aggregazione delle tre società cooperative, azioniste del 34,16% di Finsoe, non avrebbe avuto alcuna ricaduta su Unipol , in conseguenza alla maxi fusione. E dopo aver studiato il dossier la commissione di controllo ha osservato che la governance della holding è ispirata a principi di «massima democraticità e condivisione delle decisioni», grazie al fatto che, secondo lo statuto, nessuno degli azionisti è in grado di esercitare un’influenza dominate.
Archiviato l’intervento Consob, ora i lavori per la semplificazione societaria sono quindi stati riavviati con l’intenzione, come detto, di arrivare alla definizione del riassetto entro l’anno. Il capitolo debito è stato in gran parte risolto. Grazie all’emissione obbligazionaria di giugno 2015, pari a 375 milioni, sottoscritta interamente dai soci di Finsoe, il credito residuo con le banche è sceso infatti a 92 milioni. Importo che potrà essere completamente azzerato senza ulteriori delibere visto che lo stesso prestito obbligazionario emesso a metà 2015, prevedeva un importo massimo di 475 milioni, quindi con un cuscinetto di altri 100 milioni rispetto ai 375 milioni emessi con la prima tranche. Resta ora da capire quale sarà il contenuto del patto di sindacato che le cooperative stanno mettendo a punto e anche quali saranno i pesi delle singole coop nell’azionariato di Unipol , che a cascata, controlla il 61,08% di Unipol Assicurazioni.
Se non ci saranno modifiche nell’attuale assetto degli azionisti in Finsoe, una volta sciolta la società, ad avere la quota maggiore di Unipol sarà ovviamente Alleanza 3.0, che al 34,16% della holding aggiunge già oggi una quota diretta del 9,6%: la sua partecipazione nella compagnia assicurativa sarà quindi del 20,3%. Seguita da Holmo, che con il 23,83% di Finsoe deterrà il 7,4% di Unipol . Terza è Nova Coop Società cooperative, che al 5,5% di Finsoe aggiunge il 4,068% già oggi detenuto direttamente, arrivando al 5,7% di Unipol .
Ma non è detto che i pesi possano essere modificati nei prossimi mesi. Con l’approvazione del bilancio 2015, chiuso in utile per 23,1 milioni (contro i 26,7 milioni del 2014), le cooperative hanno deciso di staccarsi un dividendo di 22,9 milioni. Ma quasi contestualmente hanno deciso di reinvestire l’intera cifra nella società deliberando un aumento di capitale di 23 milioni. L’operazione avverrà mediate emissione di nuove azioni ordinarie, del valore nominale di 0,36 euro l’una, e la delibera di ricapitalizzazione dovrà essere eseguita entro il 30 giugno. Ma non è detto che tutti i soci aderiranno all’operazione di aumento, che potrebbe quindi portare di conseguenza a un riquilibrio tra le coop non solo in Finsoe ma anche, a questo punto, in Unipol . (riproduzione riservata)
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