di Andrea Pira
Non c’è alcun mistero e forse neppure tanto di cui meravigliarsi. In gran parte le informazioni sono riportate nella pagina «Riserve ufficiali, portafoglio di investimento e gestione dei rischi» del sito di Banca d’Italia stessa. Tuttavia la notizia che Via Nazionale abbia acquistato sul mercato statunitense azioni di Fca , Cnh e Ferrari , oltre a investire nella divisione Etf di Blackrock e nel fondo Vanguard, emersa dai documenti depositati alla Sec e riportata nei giorni scorsi da scenarieconomici.it, ha comunque fatto sollevare qualche sopracciglio e spinto la banca centrale a dare ulteriori chiarimenti e informazioni. Le precisazioni, pubblicate sul sito che per primo aveva dato la notizia, offrono quindi uno spaccato sulle strategie di investimento di Palazzo Koch sui mercati finanziari.
Le parole chiave sono prudenza e diversificazione. «Ci siamo dati criteri di massima cautela, secondo le migliori prassi internazionali», scrivono da Via Nazionale, con l’obiettivo di «preservare, possibilmente di accrescere» il valore delle risorse utilizzate. Risorse che provengono dalla propria parte delle riserve ufficiali dell’Eurosistema, dalle riserve del Paese, dai fondi accantonati anno per anno contro eventuali rischi e dal fondo pensione del personale. Il portafoglio di Bankitalia è al 90% investito in titoli di Stato italiani e dell’eurozona.
Quanto al restante 10%, si tratta della parte dedicata alle azioni, infatti «un portafoglio prudente deve essere diversificato». Il ruolo super partes dell’istituzione presieduta da Ignazio Visco presuppone che gli investimenti non possano essere considerati selettivi e dato il compito di vigilanza sono esclusi quelli in banche, assicurazioni e media. Con le dovute correzioni legate al ruolo di ente di tutela, la quota azionaria replica passivamente, in modo diretto o con l’acquisto di Etf, gli indici generali del Ftse italiano dell’EuroStoxx, del Msci nipponico e del S&P statunitense.
La nota di Banca d’Italia entra quindi nello specifico degli investimenti citati nei giorni scorsi. Alla domanda sul perché dell’acquisto di azioni in un unico gruppo industriale, ossia quello della famiglia Agnelli, la replica evidenzia come essendo Fca , Cnh e Ferrari quotate a Milano i titoli delle stesse rientrano «necessariamente» nel paniere che viene replicato. Quanto ai 949 milioni di dollari investiti in iShares e ai 333 milioni in Vanguard, da Via Nazionale spiegano che gli Etf replicano «perfettamente» gli indici di riferimento. Nel periodo preso in considerazione il rendimento allo 0,4% è stato identico a quello dell’indice S&P500. (riproduzione riservata)
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