Nel 2014, gli incidenti in ambiente domestico hanno coinvolto, nei 3 mesi precedenti l’intervista, 688 mila persone, pari all’11,3 per 1.000 della popolazione (Tabella 1).
Su questa base si può stimare che, nell’arco di 12 mesi, il fenomeno abbia coinvolto 2 milioni e 700 mila persone circa, cioè 45 individui ogni 1.000.
Nel 2014, il numero complessivo di incidenti domestici rilevati nel trimestre di indagine è pari a 766 mila (Tabella 2).

Quasi il 70% di tutti gli incidenti accaduti riguarda le donne, con un quoziente di infortuni pari al 15,4 per 1.000, mentre fra gli uomini è del 7,1 per 1.000. Se fino ai 18 anni gli incidenti prevalgono tra gli uomini, nelle età successive sono le donne ad essere più coin-
volte, sia per una maggiore permanenza fra le mura domestiche che per un più frequente contatto con oggetti, utensili ed elettrodomestici che possono essere all’origine di un infortunio (taglio, ustione etc.). Le casalinghe sono un gruppo di popolazione particolar-
mente esposto: tre incidenti su dieci, infatti, occorsi alle donne di 15 anni ed oltre, le riguardano.
A rischio, oltre alle donne, anche gli anziani (>74 anni, oltre 27 persone ogni 1.000 hanno subito un incidente nei 3 mesi precedenti l’intervista) ed anche tra i bambini più piccoli (<6 anni) il fenomeno ha un certo rilievo: il 9,4 per 1.000 ha subito un incidente
nei 3 mesi precedenti l’intervista. I più colpiti, quindi, sono donne, anziani e bambini, cioè coloro che trascorrono più tempo in casa. Il rischio di incidente, infatti, è ovviamente associato al tempo trascorso all’interno delle mura domestiche (dati non presenti in
tabella).

Quanto alle differenze territoriali, queste esistono, ma non sono molto accentuate. Nel 2014, nel Nord-Ovest sono state vittime di incidenti domestici 9,5 persone per 1.000, che salgono a 15,4 per 1.000 nel Nord-Est, mentre sono 9,1 per 1.000 nel Centro, 12,2 per 1.000 nel Sud e 10,8 per 1.000 nelle Isole (dati non presenti in tabella).

Incdom2014

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Fonte: Rapporto Osservasalute 2015