I dati sulla composizione di genere dei Cda alla fine del 2015 mostrano che quasi il 28% degli incarichi è ricoperto da una donna, in linea con il trend che si è delineato negli ultimi 4 anni per effetto dell’applicazione della normativa sulle quote di genere.
È quanto emerge dalla Relazione annuale della Consob 2015, secondo la quale la quasi totalità degli organi amministrativi vede attualmente rappresentati entrambi i generi.
Gli amministratori sono prevalentemente italiani (solo il 6% è straniero) e hanno in media 57 anni. Circa l’85% è laureato, mentre il 18% è anche in possesso di un titolo di studio post-laurea. Con riferimento al profilo professionale, la maggioranza degli amministratori ha un profilo manageriale.
A fine 2015 la maggior parte delle società quotate è interessata dal fenomeno dell’interlocking, inteso come la titolarità da parte degli amministratori di altri incarichi in società quotate. La presenza di amministratori cosiddetti intelocker è meno pronunciata tra le società che operano nel settore finanziario, mentre arriva a riguardare oltre il 75% dell’organo amministrativo in due società non finanziarie e a ridotta capitalizzazione.
Le evidenze tratte dalle relazioni sul governo societario e sugli assetti proprietari, pubblicate nel 2015 per l’esercizio 2014, mostrano che in media cinque amministratori sono in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di autodisciplina. Gli amministratori eletti dai soci di minoranza sono presenti in 92 società, dove in media sono due. Se si considerano tutte le società quotate, gli amministratori in minoranza rappresentano il 7,7% del totale.