di Anna Messia
La decisione di Allianz Italia di mettere 100 milioni di euro nel fondo Atlante, a supporto del sistema bancario, è stata la dimostrazione che il colosso assicurativo tedesco vuole essere un investitore di lungo periodo nel Paese, come del resto era già emerso dalla recente partecipazione al project bond per il Passante di Mestre, su cui il gruppo ha investito 400 milioni.
Una posizione ribadita ieri a Monaco, in occasione della prima assemblea presieduta da Oliver Baete, chiamata ad approvare il bilancio 2015 chiuso con un utile netto di 6,62 miliardi (in crescita del 6,3%), un risultato operativo di 10,73 miliardi (in aumento del 3,2%) e un dividendo di 7,3 euro (+6,6%). Allianz Italia, guidata da Klaus Peter Rohler, ha chiuso il 2015 in utile operativo di 1,38 miliardi (+23,7%) e l’Italia rappresenta già oggi il secondo mercato del gruppo. Con l’intenzione di continuare a investire. I motivi della partecipazione ad Atlante sono stati due, hanno dichiarato da Monaco: il primo «sostenere le misure per stabilizzare il settore bancario, considerate positive dal gruppo», ma allo stesso tempo anche la valutazione dell’investimento ha giocato a favore, «con un livello di rischi e ritorni che contribuirà alla performance dei nostri investimenti, nell’interesse dei nostri azionisti». Baete ieri ha ribadito gli ambiziosi obiettivi del gruppo al 2018, che prevedono un rendimento del capitale proprio del 13% (12,5% nel 2015) e ha definito eccellenti i risultati del primo trimestre 2016, considerando la difficoltà del periodo: nel primo trimestre il gruppo Allianz ha segnato un calo del fatturato rispetto a marzo 2015 del 6,4% (35,4 miliardi) e del 3,5% dell’utile operativo (2,8 miliardi). Ma l’utile netto del periodo è salito a 2,2 miliardi, grazie a plusvalenze realizzate. (riproduzione riservata)
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