di Anna Messia
L’amministratore delegato Carlo Cimbri sale alla presidenza di UnipolSai assegnando la direzione generale della compagnia a Matteo Laterza, già responsabile della direzione generale assicurativa. Mentre Pierluigi Stefanini e Fabio Cerchiai saranno entrambi vicepresidenti. Parte quindi la nuova governance della compagnia assicurativa di Bologna che non prevede la figura dell’amministratore delegato, con Cimbri che non avrà deleghe operative e ora, dopo la nomina del nuovo consiglio di amministrazione decisa ieri dall’assemblea (composto da 18 membri), UnipolSai si prepara a presentare al mercato il nuovo piano industriale.
L’appuntamento è per venerdì 13 maggio quando il nuovo vertice illustrerà il business plan 2016-2018. Lo scenario è «complesso», ha anticipato ieri Cimbri, perché caratterizzato da «tassi di interesse bassissimi» per tutto il 2016 e da una «marginalità del settore assicurativo nel ramo danni inferiore allo scorso triennio». Un contesto impegnativo, anche per quanto riguarda la futura politica dei dividendi che sarà descritta nel nuovo piano industriale. Ieri l’assemblea ha deliberato la distribuzione di una cedola di 15 centesimi, per un totale di 423,7 milioni che corrisponde ad un pay out del 76%. La parte alta del range del 60-80%, indicata nel precedente piano industriale. Ora bisognerà rivedere i numeri alla luce del nuovo contesto. «Le condizioni di mercato», ha spiegato Cimbri in assemblea, «sono come il vento, danno la direzione. Contro il vento non si va, si può cercare una scorciatoia prendendo più rischi o fare un bilanciamento dei rischi per massimizzare il risultato e questo», ha aggiunto, «è il lavoro che la società farà nel prossimo triennio». Cimbri ha poi smorzato gli entusiasmi sul progetto di fusione tra UnipolSai e Unipol Gruppo Finanziario (oggi riunita in assemblea) dichiarando che non c’è alcuno studio sul tavolo e rimandando l’operazione al futuro: «se il gruppo dovesse arrivare al 2018 senza più Unipol Banca e senza aver diversificato in altri settori allora sarà possibile iniziare a ragionare sull’opportunità di fondere le due società», ha aggiunto. Riguardo proprio a un possibile riassetto di Unipol Banca, Cimbri ha separato quel dossier dagli arrotondamenti nel capitale delle banche partner. «Abbiamo quote inferiori al 2% in Banco Popolare e Bper», ha precisato Cimbri, perché sono partner nel bancassurance. «Ci interessa tutelare i rapporti e dialogare, come abbiamo fatto finora, con tutti i nostri partner, Banco Popolare , Bper, Popolare di Sondrio , e se nascerà qualcosa di più vedremo», ha concluso smentendo anche la possibile crescita nel fondo Atlante, dove Unipol ha investito 100 milioni. (riproduzione riservata)
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