La digitalizzazione è una grande occasione di innovazione e sviluppo per il settore assicurativo; agli intermediari permette di automatizzare le attività semplici e di concentrarsi su quelle ad alto valore aggiunto: servizi di consulenza, di informazione organizzata e continuativa rispetto ai rischi e di prevenzione dei danni e sviluppo di nuovi servizi non esclusivamente assicurativi, attraverso partnership con device e service providers.
Di questo si è parlato ieri a Roma, nel convegno nazionale AIBA (Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni) dal titolo: “Il futuro del Broker? Una sfida al presente I nuovi scenari della mediazione assicurativa”.
L’80% degli assicuratori di tutto il mondo ritiene che l’Internet of Things, ovvero gli oggetti collegati a Internet, rivoluzionerà il modo tradizionale di fare business, coinvolgendo anche il settore del brokeraggio.
“L’occasione è importante, soprattutto per le Compagnie generaliste italiane che hanno l’opportunità di aprirsi alla multicanalità potendo così raggiungere parte di clientela oggi non presidiata”, ha affermato il Presidente di AIBA, Carlo Marietti Andreani. “Mi riferisco in particolare al settore del brokeraggio che possiede informazioni di dettaglio sui rischi relativi ai propri clienti ma viene sempre più spinto a colloquiare con la rete agenziale per effetto di scelte organizzative legate alla inefficienza dei sistemi di comunicazione, che tuttavia hanno il grave svantaggio per le imprese di disperdere la focalizzazione commerciale sugli effettivi bisogni della domanda”.
LA DIGITALIZZAZIONE CAMBIA L’INTERAZIONE CON I CLIENTI
In Italia il canale online non è ancora molto utilizzato per acquistare coperture assicurative, quanto per ricercare informazioni, consigli e recensioni sui prodotti. I clienti italiani si distinguono per la scarsa conoscenza delle polizze e la grande attenzione al risparmio oltrechè alla tecnologia per la sicurezza e il benessere: il nostro Paese rappresenta la “best practice” internazionale nell’utilizzo di “black box”: 15% la percentuale di polizze Rc Auto con scatola nera. E questo è solo il primo esempio dell’innovazione tecnologica applicata alle assicurazioni, cambiando le aspettative dei clienti che richiedono servizio “quando, dove e come vogliono”. Ricercano consulenza in remoto ma, soprattutto, desiderano informazioni comprensibili sui prodotti, mentre la consulenza e il contatto personale restano elementi fondamentali nella fase di approfondimento di bisogni specifici. Domotica, salute e assistenza agli anziani sono altri esempi di concreta applicazione dell’Internet of Things con sicure ricadute sui correlati servizi assicurativi.
Attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie si possono avere più informazioni sui clienti, migliorando di conseguenza l’attività di sottoscrizione, con effetti positivi sulla sinistralità. A livello internazionale molte iniziative di tecnologia applicata alle assicurazioni sono state realizzate da società di brokeraggio che hanno migliorato la customer experience, rinnovando l’immagine dei broker quali principali propulsori di rinnovamento e innovazione del mercato.