Da qui a 15 anni, nel 2030, avremo il noleggio/assistenza 2.0, capace di andare da 15 minuti a 5 e più anni, garantendo una serie di strumenti di mobilità e l’accesso a territori, spazi a pedaggio e parcheggi. Anche l’attuale modello ‘targa-centrico’ di alcuni servizi potrebbe non essere l’unico, affiancato magari da un altro modello centrato sul livello di servizio.
È lo scenario ipotizzato dalla ricerca prodotta dal Censis per Aniasa (l’Associazione nazionale delle imprese di noleggio) su «L’evoluzione della mobilità degli italiani».
Si va dall’autonoleggio al mobi-noleggio, verso un’offerta integrata di mobilità pay per use.
Modalità di facile accesso e grande disponibilità di mezzi: la relazione sarà fondata su basi digitali e sulla pre-selezione del cliente. Oggi, del resto, viviamo ampi assaggi di questo futuro, non solo nel noleggio attraverso il pay per use delle auto in car sharing (settore che, non a caso, ha di recente conquistato una rappresentanza in Aniasa), ma anche nella fruizione di servizi di trasporto, potendo condividere il posto-auto con soluzioni come BlaBlaCar o il trasferimento con driver di Uber. Quello che manca è una regia complessiva delle opportunità già esistenti, ed è quello che lo studio del Censis va a tratteggiare.
Del resto, recita la ricerca, «la velocità con cui il cliente formulerà le sue scelte e le sue decisioni d’acquisto renderà impossibile non disporre di servizi flessibili, in grado di essere attivati e interrotti, ovvero prolungati o altrimenti modificati nella loro sostanza, senza preavviso».
Sono previste ricadute importanti sulla struttura organizzativa degli operatori: oggi l’auto-noleggio è espressione di equity-fund, banche e costruttori di auto. Domani, quando la mobilità sarà al centro della domanda e dell’offerta, i settori del travel e delle Tlc saranno probabilmente più coinvolti e magari anche più attivamente interessati, al punto da poter assumere un ruolo attivo. Fra le conseguenze dei sistemi di «mobi-noleggio» così evoluti, la più evidente sarà la progressiva riduzione della dotazione ipertrofica di veicoli privati del nostro Paese. Occorreranno, in sostanza, meno auto a parità di livello di mobilità assicurata, grazie alla tecnologia e alla vocazione alla mobilità degli operatori della mobilità a noleggio.
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