di Mariangela Pira
Il gruppo assicurativo cinese Anbang non è ancora sazio di catene alberghiere americane e punta dunque su Starwood, per la quale ha lanciato un’offerta non sollecitata da 12,9 miliardi dollari in contanti. Anbang pochi giorni fa aveva finalizzato l’acquisto della catena Strategic Hotels & Resorts da Blackstone per 6,5 miliardi di dollari, mettendo le mani su 16 proprietà (per 7.532 stanze), tra cui il Ritz-Carlton in California, il Fairmont Scottsdale in Arizona e il Four Seasons Resort a Jackson Hole, nel Wyoming.
L’annuncio di ieri mostra che Anbang Insurance scommette soprattutto sull’hotellerie di lusso. Va però subito segnalato che lo scorso novembre Starwood Hotels & Resorts aveva firmato un accordo finalizzato alla fusione con Marriott International, un’operazione da 12,2 miliardi di dollari in azioni e contanti che darebbe vita alla più grande catena alberghiera a livello mondiale. Starwood da Marriott aveva comunque ricevuto un via libera a intavolare discussioni con altri investitori, che le dà tempo fino a giovedì per valutare proposte alternative. Marriott ha comunque fatto sapere che continua a essere fiduciosa in merito all’esito positivo dell’operazione. Anche perché nel comunicato stampa diffuso ieri da Starwood si segnala che il consiglio di amministrazione del gruppo alberghiero statunitense «non ha cambiato le proprie raccomandazioni a favore della fusione con Marriott».
Gli analisti ora si interrogano: a Starwood conviene guardare al profitto e accettare l’offerta dei cinesi oppure concentrarsi sulle sinergie e scegliere Marriott? «In ogni caso non finirà qui e, se fossi advisor di Starwood, prenderei tempo in attesa di un’offerta ancora più cospicua da parte di entrambi i contendenti», ha commentato Patrick Scholes, analista di SunTrust Equity Research, il quale comunque ha sottolineato l’ostacolo rappresentato dalle autorità regolatorie. «Non è detto che si vada avanti», ha infatti aggiunto Scholes facendo riferimento al Cfius, il comitato che decide sugli investimenti stranieri negli Stati Uniti d’America e che, dalla chimica di Syngenta agli hotel di Starwood, in questa fase ha sempre più spesso a che fare con gli appetiti di acquirenti cinesi. (riproduzione riservata)
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