di Lucio Sironi
Risultati record per Azimut che nel 2015 ha conseguito un utile netto di 247 milioni rispetto ai 92 milioni del 2014. Quasi raddoppiata la cedola, il cda proporrà un dividendo di 1,5 euro per azione (0,78 l’anno scorso). Il patrimonio totale a fine 2015 si è attestato a 36,7 miliardi (di cui 31,2 miliardi le masse gestite).
La posizione finanziaria netta consolidata a fine dicembre era positiva per 336,3 milioni (include l’impatto dei costi straordinari prevalentemente dovuti all’accordo con l’Agenzia delle Entrate), in aumento dai 312,4 milioni di fine 2014 e in linea rispetto ai 339,6 milioni del 30 giugno. Nel 2015 sono stati pagati dividendi ordinari per circa 103 milioni e rimborsate rate del senior loan per 10 milioni.
Al termine del migliore anno della storia del gruppo, Azimut ha potuto deliberare la distribuzione di circa 200 milioni di dividendi (rendimento del 7,5% ai prezzi attuali). Dopo un anno di vana attesa dell’ok di Bankitalia per l’uscita dall’albo sim, che impone alla società forti limitazioni sulla disponibilità del patrimonio, Azimut valuta anche la possibilità di trasferire all’estero la sede legale «per poter soddisfare l’aspettativa degli azionisti in tema di distribuzione di dividendi e più in generale sulla liberazione del patrimonio». Di fatto l’assenza dell’autorizzazione vincola la società su più fronti, compreso quello del m&a o più semplicemente di un buy back. Tant’è vero che il dividendo di 1,5 euro in realtà rischia di essere pagato subito solo per un terzo (0,5 euro, stacco cedola il 23 maggio) mentre l’euro rimanente potrà essere corrisposto solo «entro 30 giorni dalla cancellazione dall’albo di sim. Così all’assemblea dei soci del 28 aprile si discuterà sull’opportunità di un trasferimento della sede legale in un Paese Ue o in Svizzera. «È un’ipotesi estrema a cui pensiamo solo laddove non ci arrivi l’autorizzazione di Bankitalia nelle prossime settimane», ha precisato il presidente e ceo Pietro Giuliani, aggiungendo che alla luce dei colloqui in corso con Via Nazionale l’impressione è che «l’autorizzazione stia per arrivare, spero in tempo per l’assemblea».
Quanto alle previsioni di raccolta netta per il 2016, Giuliani per ora ha confermato i 2,5 miliardi indicati nel piano, che agli attuali ritmi potranno essere raggiunti entro un paio di mesi ma «la prudenza è dettata dall’elevata volatilità mostrata dai mercati in questo 2016». Sul listino il titolo Azimut ha contenuto i guadagni allo 0,7%, a 19,32 euro, dopo aver toccato un massimo di seduta a 20,5 euro subito dopo aver reso noti i conti. (riproduzione riservata)
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