di Angelo De Mattia
Sarebbe doveroso che nel ddl Concorrenza, all’esame del Senato, accanto alle modifiche acquisite o in presentazione, fosse introdotto un corposo emendamento sulla tutela del risparmiatore-investitore, in particolare nella sottoscrizione di titoli in banca. Sappiamo della speciale sensibilità al tema di Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria, dove è in discussione il ddl. Poiché finora non si sa più nulla delle proposte sulla «trasparenza semplice» avanzate dall’Abi, la strada dell’intervento legislativo dovrebbe essere ritenuta ineludibile se si vuole dare un sbocco adeguato alle proteste dei risparmiatori raggirati nelle vicende delle quattro banche salvate, ai quali bisogna dare riscontri adeguati sul piano degli arbitrati e dei rimborsi e su quello delle modifiche normative, anche se pro futuro. Quanto ai primi, l’argomento sembra ormai uscito dalle cronache, per cui è lecito pretendere indicazioni sul punto in cui si trova il procedimento per l’adozione del regolamento e del decreto ministeriale al fine di attivare le procedure arbitrali; prima ancora, vista la confusione che ha dominato sull’argomento, sarà doveroso precisare se la via amministrativa sia stata confermata oppure se abbia ripreso vigore la linea che vorrebbe ritornare a una soluzione legislativa, come inizialmente progettato. Quanto alle modifiche normative, c’è una gamma di misure che possono essere adottate sul piano informativo e dell’equilibrio negoziale per realizzare l’adempimento, da parte della banca, dei doveri di trasparenza, correttezza e diligenza nei confronti del risparmiatore-investitore. Le scelte da compiere dalla clientela devono essere consapevoli; in particolare, rendimenti e rischi di ogni operazione devono essere pienamente recepiti dal risparmiatore e di ciò deve essere sicuro l’operatore della banca, al di là degli indirizzi, non sempre trasparenti, impartiti dall’istituto. Sussiste poi il problema del conflitto di interesse per la vendita di prodotti finanziari allo sportello emessi dalla stessa banca, fino all’ipotesi di vietare il collocamento in tale sede di alcuni strumenti della specie. Insomma, c’è un vasto campo per intervenire. Lo snellimento e l’essenzialità della documentazione sono cruciali. Questa materia non è scollegata dalla concorrenza; all’opposto, l’informazione, la trasparenza e la prevenzione dei conflitti di interesse sono presupposti perché la concorrenza possa svolgersi correttamente. (riproduzione riservata)
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