La prossima settimana è atteso il via libera dell’Ivass al modello interno di Solvency II messo a punto da Generali e la compagnia di Trieste si prepara alla prima comunicazione del bilancio 2015 secondo il nuovo regime di vigilanza. Una sfida non facile, come emerso ieri durante il convegno su Solvency II organizzato dall’Ivass, perché anche per gli analisti il nuovo regime è complesso. Al punto che il settore rischia di essere penalizzato e bisognerà spiegare bene al mercato il significato dei nuovi indicatori. «Non parteciperemo alla corsa per mostrare l’indice di Solvency II più alto del mercato», ha detto il cfo di Generali Alberto Minali, «perché significherebbe impiegare capitale in maniera poco efficiente». Il manager ha anche annunciato di voler comunicare un indicatore di Solvency dinamica, che esprima la capacità di Generali di far crescere la solvibilità anno dopo anno, oltre che «la sensitività della solvibilità di Generali alle variazioni di mercato, come i tassi d’interesse». Uno stesso numero di Solvency II può «rappresentare situazioni diverse e vogliamo spiegarlo al mercato», conclude. (riproduzione riservata)
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