Axa ha registrato nel 2015 una crescita dell’utile netto del 12% in scia alle performance positive del business asiatico e al contesto valutario.
La seconda maggior compagnia assicurativa europea ha in particolare visto l’utile netto salire dai 5,02 miliardi del 2015 a 5,62 miliardi. Al netto dell’effetto cambi, l’utile netto sarebbe salito solo del 3%.
Il miglioramento evidenzia comunque le nuove strategie di focalizzazione su business ad alta crescita e sui mercati emergenti varate per rilanciare la crescita e arginare gli effetti di un contesto operativo caratterizzato da bassi tassi di interesse.
Axa, che ha anche visto il Solvency Ratio salire dal 201% di un anno fa al 205%, ha proposto un dividendo di 1 euro per azione, contro i 95 centesimi pagati l’anno scorso.
«Siamo fieri di aver portato bene a conclusione il piano Ambition AXA, che ci ha resi più resistenti, più efficaci e più agili», ha dichiarato il ceo Henri de Castries.
«Per AXA, il 2015 è stato un anno di forte crescita dei risultati, il risultato operativo ha raggiunto il massimo storico di 5,6 mld di euro, sulla base di questo il Cda ha proposto agli azionisti un dividendo di 1,10 euro, in crescita del 16% rispetto al 2014, che equivale ad un tasso di distribuzione del 47%, conforme alla nuova politica distributiva del gruppo».
«Grazie ad Ambition AXA, il gruppo esce più forte dal periodo 2011-2015 caratterizzato da diverse turbolenze. Per continuare a crescere e a creare valore proseguiremo i nostri sforzi di trasformazione per adattare Axa all’evoluzione rapida delle tecnologie e delle attese dei nostri clienti», ha concluso.
Il fatturato globale è cresciuto dell’1% su base comparabile (altrimenti +7%) a 98,5 mld.
Nel vita, risparmio e previdenza il fatturato resta sostanzialmente stabile a 55,9 mld, mentre cresce dell’1% nei danni grazie agli aumenti tariffari, a 31,3 mld. L’attività internazionale cresce del 7% e l’asset management cresce dell’1% a 3,8 mld.
In Italia la raccota vita scende a 4,08 mld dai 4,8 di un anno prima, mentre cresce del 3% quella danni a 1,55 mld. Sempre per quanto riguarda l’Italia, la quota di Axa nel Monte dei Paschi di Siena è rimasta stabile, al 3,2% circa, e il gruppo assicurativo francese, che ha partecipato a tutti gli aumenti di capitale varati dalla banca senese nel corso degli ultimi anni, intende restare nell’azionariato dell’istituto. Lo ha confermato Henri de Castries, durante la conferenza stampa: «L’amministratore delegato Fabrizio Viola e la sua équipe hanno fatto grandi sforzi di ristrutturazione che porteranno importanti frutti». Dal punto di vista finanziario «non è stato un grande investimento», ha aggiunto il numero uno del gruppo facendo riferimento all’evoluzione dei valori di borsa, ma «bisogna guardare oltre» ovvero alla partnership industriale nell’assicurazione, che «sta andando molto bene e fornisce grandi soddisfazioni».