Di Vincenzo Giudice
E se un giorno Google decidesse di entrare nel mondo delle assicurazioni passando dalla porta principale acquistando AIG?
Se parliamo di un’ipotesi che fino a qualche anno fa sarebbe stata considerata alla stregua di una battuta da film di fantascienza, oggi si tratta invece di una intuizione che merita di essere considerata e pesata.
Del resto le attenzioni del colosso del web per il mondo delle assicurazioni non sono una novità. Nei primi mesi dello scorso anno fece rumore il lancio di Google Compare Auto, la piattaforma online per la comparazione delle polizze auto che nelle intenzioni di Mountain View avrebbe dovuto completare il cerchio delle attività sviluppate intorno al settore dell’automotive: veicolo a guida autonoma, navigazione (maps), infotainment (android auto) e, appunto, assicurazioni.
Sarà anche per questo motivo che l’analista di Citigroup, Todd Bault, ha preso nella giusta considerazione l’ipotesi che Alphabet, il conglomerato finanziario con sede in California cui fanno capo Google Inc. e altre controllate, potrebbe decidere di acquisire American International Group. Un’operazione che permetterebbe da un lato di alleggerire i problemi di redditività di AIG e, dall’altro, di consentire a Google di espandere la propria presenza nel settore dei servizi finanziari, utilizzando la compagnia come un laboratorio di innovazione per servizi e prodotti assicurativi.
Del resto molto investitori di AIG pensano che la compagnia abbia bisogno di un vero e proprio “shock”. Che, più in generale, servirebbe anche a tutto il paludato mondo delle polizze. Ma né un colosso come AIG né gli altri grandi player internazionali sembrano in grado di spingere sull’acceleratore del cambiamento.
Insomma, per gli analisti di Citigroup “questo sarebbe il momento giusto per rinnovare il settore assicurativo attraverso una grande operazione, portatrice di innovazione”. E AIG e Google sarebbero gli attori perfetti.
Secondo Todd Bault le due realtà presentano sinergie tali da rendere possibile l’operazione. “Ci rendiamo conto di parlare di una eventualità dalle percentuali di realizzazione molto basse. Tuttavia– ha aggiunto Bault – si tratterebbe di un’ottima operazione non solo per AIG, ma per l’intera industria assicurativa”.
In estrema sintesi, l’operazione permetterebbe ad AIG di ricalibrare la propria struttura industriale e i propri servizi attraverso un approccio “digital” fornito dal leader mondiale della tecnologia web.
Un processo che sarebbe oltretutto in linea con le strategie di AIG che per migliorare i processi operativi ha già investito risorse non trascurabili in startup tecnologiche. Una scelta inevitabile per la compagnia che ormai da un decennio ha ingaggiato una dura lotta con i costi dei sinistri, regolarmente superiori a quelli previsti.
AIG si è anche trovata al centro di un vero e proprio esodo di alti dirigenti e dal momento più acuto della crisi del 2007 a oggi, a una forte riduzione dell’organico, conseguente al corposo piano di dismissioni degli asset non strategici resosi necessario per ripagare il governo degli Stati Uniti che aveva immesso oltre 180 miliardi di dollari per salvare l’allora primo gruppo assicurativo a livello mondiale dal fallimento che sarebbe avvenuto a pochi giorni di distanza dalla fine della Lehman Brothers.
Ancora in questi giorni AIG si trova sotto pressione portata da investitori particolarmente rilevanti come Carl Icahn e John Paulson che spingono per ridurre ulteriormente le attività del Gruppo e focalizzare il business esclusivamente sul terreno assicurativo.
Insomma, una situazione complicata che potrebbe essere risolta con l’arrivo di un compratore o di un partner. E Google, attraverso Alphabet, sarebbe il soggetto ideale per una impresa simile secondo gli analisti di Citigroup.
Al momento non si registrano commenti né da parte di AIG né da parte di Alphabet.