ConsulenTia 2016-Professionisti in Capitale, l’evento voluto e promosso da Anasf e patrocinato dal Comune di Roma, tornerà all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 2, 3 e 4 febbraio per la sua terza edizione. A circa una settimana dall’evento gli iscritti sono 1.800 e i relatori confermati sono 50, per una tre giorni di approfondimenti sul settore della consulenza al risparmiatore che vedrà la partecipazione di esponenti del mondo accademico e politico, oltre che dell’industria del risparmio e del mercato.
La direttrice generale dell’Anasf Germana Martano si dice molto soddisfatta: «Non vediamo l’ora di dare il via all’evento, certi che i contenuti che offriremo alla platea e al palco dei relatori troveranno il favore e l’interesse di tutti i partecipanti. Posso anticipare che il faccia a faccia tra gli economisti Jean-Paul Fitoussi ed Edward Nicolae Luttwak sarà un confronto, non sempre convergente, sulle prospettive economiche e politiche globali, europee e italiane. Le diverse posizioni stimoleranno certamente il dibattito sui temi di più stretta attualità». La tre giorni è un’occasione ghiotta per fare il punto sui prossimi passi di Anasf e del nuovo Albo dei consulenti finanziari, anche considerando che nei prossimi mesi si procederà alla stesura dei regolamenti attuativi delle norme sulla riorganizzazione dell’attività di consulenza finanziaria introdotte dalla legge di Stabilità. Avrà quindi un’impronta istituzionale il convegno inaugurale del 3 febbraio (ore 10) dal titolo «La nuova frontiera della consulenza finanziaria – I professionisti del futuro tra Mifid 2 e riforma dell’Albo», a cui interverranno i professori Mario Stella Richter e Paolo Benazzo. «L’excursus storico che i due relatori proporranno ci porterà a considerazioni attuali e precise sulla Mifid 2, evidenziando anche come l’Italia sia una mosca bianca nel panorama internazionale in tema di persona giuridica», tiene a precisare Martano. «Tante novità potrebbero arrivare con la normativa. Al nostro Paese la sfida di saperle cogliere».
Sul fronte delle ultime novità normative, come accennato, lo scorso 23 dicembre è finalmente arrivato il tanto atteso via libera all’Albo unico dei consulenti finanziari come diretta conseguenza dell’approvazione della legge di Stabilità 2016. La Casa della Consulenza, progetto a lungo sostenuto da Anasf, è così diventata realtà. Saranno ora da definire, attraverso interventi di Consob e di Apf, le norme di secondo livello che stabiliranno gli assetti statutari e organizzativi e le modalità operative per dare attuazione alla riforma. All’orizzonte si profilano quindi spunti importanti per il mondo del risparmio e dei consulenti a esso legati. Soprattutto alla luce della direttiva europea, la Mifid 2, che in seguito al rinvio dovrebbe entrare in vigore nel 2017. «Sul tema Mifid ci sono due orientamenti: da una parte c’è chi vede l’introduzione della revisione della normativa (che segue la prima versione del 2007, ndr) come un’ulteriore problematica che dovrà essere affrontata dagli intermediari e, tra loro, dai promotori finanziari e dai consulenti, dall’altra parte c’è invece chi vi vede un’opportunità per far crescere il settore della consulenza finanziaria in generale», spiega Maurizio Bufi, presidente dell’Anasf, appena confermato nell’incarico per i prossimi quattro anni. Noi ci orientiamo a far parte della seconda categoria, in attesa di conoscere tutti gli aspetti regolatori che saranno oggetto di attenzione nei prossimi mesi». Quanto all’Albo unico dei consulenti finanziari, «il nuovo organismo, che ha visto la luce con la legge di Stabilità approvata lo scorso dicembre, dà connotazione definitiva al settore perché ricomprende anche quei soggetti che a tutt’oggi non sono né censiti né vigilati, ovvero le società di consulenza e i consulenti finanziari, altrimenti detti autonomi», aggiunge Bufi. «Dal punto di vista del risparmio è una notizia importante perché in questo modo si dà più concorrenza e trasparenza al settore. Aggiungo che al nuovo organismo sono state assegnate le funzioni di vigilanza che prima erano in capo a Consob, così crescerà in termini di dimensioni e di responsabilità. E tutto ciò non può che valorizzare anche il nostro ruolo». (riproduzione riservata)