Alla fine del III trimestre 2015 i premi totali (imprese italiane e rappresentanze) del lavoro diretto italiano sono stati pari a 25,9 mld e hanno registrato una contrazione dell’1,5% rispetto al III trimestre del 2014 (in leggero miglioramento rispetto ai due trimestri precedenti). Vi ha contribuito una perdurante diminuzione dei premi del settore Auto (-5,4%), in parte controbilanciata dalla crescita dei premi degli altri rami danni (+2,9%).
E’ quanto emerge dall’analisi statistica pubblicata dall’ANIA.
Nel dettaglio, i premi del ramo R.C. Autoveicoli terrestri sono stati pari a 11,1 mld in calo del 6,8% rispetto al III trimestre del 2014, mentre i premi del ramo Corpi veicoliterrestri sono stati pari a 1,9 mld, in crescita di oltre il 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche gli altri rami danni hanno confermato il trend positivo degli ultimi trimestri, contabilizzando a fine settembre 12,8 mld di premi con un tasso di crescita (+2,9%) che è andato progressivamente aumentando nel corso dell’anno.
I premi lordi del lavoro diretto italiano contabilizzati nel settore Danni riportati nella seguente tabella sono forniti trimestralmente e in via anticipativa dalle imprese di assicurazione operanti in Italia e dalle rappresentanze in Italia di imprese aventi sede legale in paesi europei ed extra europei.
A questa rilevazione partecipa la pressochè totalità delle imprese nazionali e, ad oggi, 46 rappresentanze di imprese europee che in termini di quota mercato rappresentano comunque oltre il 90% del totale (sono attualmente 74 le imprese ammesse a operare in Italia in regime di stabilimento nel settore danni).
Relativamente alla totalità delle imprese (italiane, rappresentanze di imprese U.E. ed extra U.E.), i premi rilevati alla fine del III trimestre 2015 sono stati pari a 25.891 mln (in diminuzione dell’1,5% rispetto al III trimestre del 2014). Il settore Auto ha contabilizzato 13.059 mln in diminuzione del 5,4%. In particolare, il ramo R.C. Autoveicoli terrestri con una raccolta premi di 11.117 mln, risulta in calo del 6,8%.
Si tratta ormai della tredicesima variazione tendenziale negativa (a livello trimestrale) e di un trend che non si era mai registrato in questo ramo, per lo meno con variazioni negative così pronunciate e così prolungate. Da settembre 2012 a settembre 2015 i premi contabilizzati in questo ramo sono diminuiti complessivamente di quasi il 20% anche se si nota un rallentamento del tasso di variazione proprio nell’ultimo trimestre del 2015.
Ciò dipende dal fatto che la redditività tecnica del ramo R.C. Autoveicoli terrestri ha iniziato a ridursi nel corso dell’anno. Vi ha contribuito una lieve crescita delle frequenza sinistri manifestatasi già nei primi mesi dell’anno, conseguenza sia di un aumento della circolazione stradale (effetto a sua volta dei deboli segnali della ripresa economica) sia di un aumento del parco dei veicoli circolanti/assicurati.
Il ramo Corpi veicoli terrestri con 1.942 mln di raccolta premi alla fine del III trimestre 2015 e una crescita del 3,1% ha ulteriormente consolidato le variazioni positive già registrate alla fine del I trimestre (+0,6%) e del II trimestre 2015 (+1,9%). Beneficiando dei segnali di recupero del ciclo economico, i premi contabilizzati degli altri rami danni alla fine del III trimestre 2015 sono risultati in crescita del 2,9% rispetto al III trimestre 2014 (in crescita rispetto a quanto già registrato alla fine del I (+2,5%) e del II trimestre (+2,6%)) per un volume pari a 12.832 mln. In particolare i rami che risultano avere una crescita uguale o superiore alla media sono stati: Perdite pecuniarie (540 mln; +2,9%), Malattia (1.549 mln; +4,9%), R.C. Generale (2.741 mln; +5,3%), Tutela legale (263 mln; +7,1%), Assistenza (477 mln; +10,2%) e Corpi veicoli marittimi (233 mln; +17,6%).
Hanno invece registrato una diminuzione dei premi contabilizzati rispetto al III trimestre 2014 i rami Corpi veicoli ferroviari (3 mln; -9,8%), R.C. aeromobili (13 mln; -9,3%), R.C. veicoli marittimi (30 mln; – 2,6%),Cauzione (354 mln; -2,0%) e Altri danni ai beni (2.073 mln; -0,6%). Analizzando il dettaglio dei premi realizzati nel III trimestre (cfr. Appendice 3), risulta che nel ramo R.C. Auto sono stati contabilizzati 3.282 milioni (4.023 milioni nel trimestre precedente); questo risultato, al netto dell’effetto della stagionalità del ramo, posiziona il terzo trimestre dell’anno corrente al valore più basso degli ultimi quattro anni. Nel ramo Corpi di veicoli terrestri si è registrato invece un incremento della raccolta rispetto a quanto contabilizzato nello stesso trimestre dei due anni precedenti (passando dai 534 milioni nel terzo trimestre del 2013 a 547 milioni nel terzo trimestre del 2014 fino a 566 milioni nell’ultimo trimestre rilevato). Negli altri rami danni sono stati contabilizzati 3.629 milioni, il valore più alto nel terzo trimestre realizzato dal 2012; in particolare i premi contabilizzati sono aumentati di oltre il 5% rispetto a quanto rilevato nello stesso trimestre del 2014.
Nel complesso del settore danni si sono contabilizzati nel III trimestre premi per 7.477 milioni, stesso valore rilevato nello stesso periodo del 2014: è la prima volta dopo 14 rilevazioni (a partire dal II trimestre 2012) che i premi contabilizzati nel settore danni non subiscono una variazione di segno negativo rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. (46 imprese che rappresentano oltre il 90% in termini di premi su un totale di 74 imprese attualmente autorizzate), alla fine dei primi nove mesi del 2015, sono stati contabilizzati 3.261 mln di premi in aumento del 4,4% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2014 (era +3,7% la variazione alla fine del secondo trimestre 2015).
Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle rappresentanze di imprese europee rispetto al totale dei premi è stato del 12,6%: in particolare nel settore Auto il peso è stato del 5,4% mentre negli altri rami danni del 20%. In alcuni rami tale quota è stata superiore al 40% come nei rami R.C. Aeromobili (41,3%), Merci trasportate (46,6%) e nel ramo Credito dove l’incidenza di tali imprese è stata pari a quasi il 90%.
Nel settore Auto si è registrata una contrazione dei premi pari al 5,5% (in linea con quella delle imprese italiane e delle rappresentanze extra-UE) ma con dinamiche molto più accentuate nei singoli rami; infatti i premi del ramo R.C. Autoveicoli terrestri diminuiscono di circa il 9% (rispetto al -6,7%delle imprese italiane ed extra-UE) e i premi del ramo Corpi veicoli terrestri aumentano del 7,2% (rispetto al +2,7% delle imprese italiane ed extra-UE); negli altri rami danni l’incremento dei premi è stato pari al 7,4%. Tra i rami più significativi (in termini di volume premi) si è registrata una crescita della raccolta nei rami R.C. Generale (888 mln, +11,5%), Credito (325 mln, +5,5%), Infortuni (307 mln, +7,8%) e Altri danni ai beni (215 mln, +4,6%).
Distribuzione
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., il principale canale di distribuzione in termini di market share è risultato essere il canale agenziale (79,5%), in lieve diminuzione rispetto a quanto rilevato alla fine del III trimestre del 2014 (81,3%). In particolare i rami nei quali il canale agenziale risulta mediamente più sviluppato sono i rami R.C. Veicoli marittimi (93,4%), R.C. Autoveicoli terrestri (86,7%), R.C. Generale (82,7%), Altri danni ai beni (81,5%) e Cauzione (80,0%). Volumi di business molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (10,8%) e R.C. Aeromobili (17,1%), rami nei quali è invece molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 84,1% e 82,4%.
Sono proprio i broker a rappresentare il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 7,1%. Oltre ai rami già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il Credito (20,1%), il Malattia (21,6%), le Merci trasportate (47,2%) i Corpi veicoli ferroviari (49,9%), e i Corpi veicoli marittimi (61,8%). Va evidenziato, comunque, che il peso dei broker è sottostimato, in quanto non considera una quota importante di premi (stimata per il totale danni nel 2014 in 25,5 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Tenendo conto di questo fattore anche per il III trimestre 2015 la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 54,0% mentre quella dei broker salirebbe a 32,6%. Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 4,8% (4,0% al III trimestre 2014), sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi nei rami Credito (43,8%) e Perdite pecuniarie (46,8%).
Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (8,2%), Tutela legale (8,5%), Infortuni (8,6%) e Incendio ed elementi naturali (8,7%). La vendita diretta nel suo complesso (Direzione, Vendita telefonica e Internet) a fine settembre 2015 registrava un’incidenza dell’8,4% (era 8,1% la quota rilevata alla fine di settembre 2014). Facendo riferimento al dettaglio delle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che a fine settembre 2015, le agenzie in economia pesavano per il 3,4%(era 3,0%nello stesso periodo del 2014) così come il canale internet (3,4% anche nel 2014); in particolare l’utilizzo di internet è risultato in aumento nel ramo R.C. Autoveicoli terrestri dove è arrivato a sfiorare il 6% (era 5,5% a fine settembre dell’anno precedente). La vendita telefonica, infine, ha registrato una quota pari all’1,6% (era 1,7% alla fine del III trimestre 2014).
Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati i broker con una quota pari al 41,0% e gli agenti con una quota pari al 40,9%. In particolare nel settore Auto è quello agenziale il canale distributivo più utilizzato dalle imprese con una quota del 68,4% mentre negli altri rami danni il canale di distribuzione prevalente è risultato essere quello dei broker (48,8%). Risultano infine ancora nel complesso poco sfruttati il canale bancario (7,0%) e l’utilizzo di internet (2,3%).