Dopo esser stata duramente colpita da violenti disordini sociali legati alla rivoluzione del 2011, l’economia egiziana sta prendendo la giusta direzione, grazie al miglioramento della stabilità politica, riforme economiche e investimenti esteri. Recentemente, le autorità hanno dichiarato un tasso di crescita reale del 4,1% per il 2014/2015 (l’anno fiscale va da luglio a giugno), rispetto al 2,2% per il 2013/2014 – che, a sua volta, era leggermente al di sopra della crescita media del 2% tra il 2011 e il 2013. Questi ultimi risultati sono stati sostenuti dalla crescita del settore manifatturiero, dall’aumento delle entrate del turismo (dopo il declino a seguito dei disordini) e da un effetto di base favorevole. Quanto alla domanda, il fattore principale di crescita erano i consumi privati. Coface stima che la crescita accelererà al 4,4% per il 2015/2016.
Sebbene la crescita dei consumi privati e pubblici dovrebbe proseguire, il ritmo rimarrà lento, a causa dell’elevata disoccupazione e delle riforme sul sussidio che puntano a ridurre il deficit di bilancio. In Egitto, nonostante il miglioramento della situazione fiscale, il deficit di bilancio rimane ben al disopra del 10% del PIL. Inoltre, il paese continua a risentire di un ampio divario con l’esterno, infrastrutture deboli, stravolgimenti microeconomici e scarsa competitività.
Nell’anno fiscale 2014/2015, il deficit di conto corrente è salito a 12,2 miliardi di dollari, 2,7 miliardi di dollari in più rispetto all’anno precedente, dovuto principalmente all’aumento del deficit commerciale. Se i prezzi del petrolio rimarranno bassi, potrebbe verificarsi un crollo degli IDE, finanziamenti e rimesse dai paesi del Golfo – che forniscono il maggiore contributo alla performance di crescita del paese. Ciò restringerebbe i fondi per gli investimenti fortemente necessari alle infrastrutture egiziane.
I rischi di sicurezza a livello regionale e domestico pesano sul contesto imprenditoriale, così come sulla ripresa del settore turistico (che conta per circa il 20% delle entrate in valuta estera del paese). Il flusso di capitale, a seguito dei problemi di sicurezza e dell’incertezza politica, ha provocato l’abbassamento delle riserve estere, a partire da 7,6 mesi di importazioni nel 2010 a 2,4 mesi nel 2014. Si registra una continua mancanza di valuta estera nel sistema bancario.
Ciò colpisce duramente i produttori di piccole e medie dimensioni, dal momento che non dispongono dei dollari necessari per importare macchinari e materie prime.
“Il miglioramento della stabilità politica e l’impegno delle autorità nelle riforme strutturali sostengono la performance economica in Egitto”, ha dichiarato Seltem Iyigun, Economista Coface per il Medio Oriente e Nord Africa. “L’assistenza finanziaria internazionale costituisce un pilastro importante per la crescita del paese. Si prevede che, anche nel futuro, la ripresa economica beneficerà dell’accelerazione in investimenti fissi. La ripresa economica e la stabilità politica contribuiscono all’aggiustamento degli squilibri fiscali.”
“Tuttavia, la crescita sostenibile dipenderà dai continui progressi nelle riforme economiche e da una maggiore stabilità politica”, ha aggiunto Seltem Iyigun. “Nonostante tutti i miglioramenti citati precedentemente, persistono debolezze strutturali nell’economia egiziana e continuano a gravare sulla crescita del settore privato. Rimangono sfide difficili – inclusi conti esterni vulnerabili, scarsa competitività e rischi di sicurezza.”
Turismo: dopo aver sofferto dei disordini sociali e delle incertezze politiche legate alla rivoluzione del 2011, il settore ha registrato una leggera ripresa, principalmente in seguito al miglioramento della stabilità politica. Nella prima metà del 2015, il numero di turisti che ha visitato l’Egitto è aumentato dell’8,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 4,8 milioni. Il governo prevede di attrarre 10 milioni di turisti durante il 2015, per un totale di entrate dal turismo tra i 7,5 e gli 8 miliardi di dollari. Si prevede che il numero di hotel e strutture ricettive aumenti leggermente al di sopra del livello del 2012, a 1,140 nel 2015. Nonostante questi progressi, il ritorno del settore turistico egiziano ai livelli precedenti ai disordini impiegherà del tempo, alla luce dei problemi di sicurezza.
Auto: anche il settore automobilistico sta beneficiando di una ripresa, rispetto al crollo della domanda legato alla Primavera Araba. Le vendite di autovetture sono aumentate rapidamente nel 2014, registrando un +55,5% rispetto al 2013. La ripresa economica e la maggiore stabilità politica dovrebbero sostenere le vendite nell’imminente futuro.
Tuttavia, sul settore pesano alcuni vincoli. Alcune imprese sono uscite dall’Egitto, a causa della scarsità del dollaro, spinte da una strategia industriale poco chiara e dal rafforzamento del settore automobilistico nei paesi vicini.