Sebbene la crescita mondiale stia rallentando (previsione del PIL del 2,6% nel 2015 contro il 2,7% nel 2014), le dinamiche settoriali variano a livello mondiale.
Per questo trimestre Coface rivede la valutazione dei rischi per tre settori: l’auto in Asia emergente, l’energia nelle tre aree analizzate e le ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) in Europa occidentale. Nonostante
l’attività petrolifera in difficoltà, il Nord America rimane la regione meno a rischio, grazie a un’attività sempre dinamica.
Energia: peggiora il rischio nelle tre regioni
Il nuovo calo dei prezzi del petrolio porta Coface a declassare il settore energetico nelle tre aree in esame. Ad oggi, rappresenta un rischio elevato. I grandi gruppi petroliferi stanno riducendo i propri investimenti indebolendo così le imprese di servizi petroliferi.
• Il Nord America, già declassato di un livello lo scorso aprile, resta tra le regioni analizzate la più colpita dal crollo del petrolio, malgrado la ripresa dell’economia nel 2° trimestre (previsione di crescita del 2,5% nel 2015 e nel 2016). Ai tagli drastici degli investimenti, si aggiungono un livello di indebitamento elevato delle imprese che
operano nell’esplorazione-produzione, e una forte pressione al ribasso dei prezzi.
• In Europa occidentale, in alcuni paesi l’industria risente dell’arresto dello sviluppo dell’attività del gas di scisto e del crollo dei prezzi del petrolio, obbligando le imprese a ridurre i loro investimenti.
• L’Asia emergente, penalizzata dal rallentamento cinese, è meno colpita poiché il carattere pubblico delle principali compagnie petrolifere offre loro delle garanzie.
Tuttavia, per gli attori che hanno meno accesso ai finanziamenti pubblici, le conseguenze saranno significative.
Auto in Asia emergente: declassato a rischio medio, in seguito al rallentamento dell’economia
L’industria automobilistica è soggetta ad alcuni cambiamenti. In Nord America sta andando bene, grazie soprattutto all’accelerazione delle vendite di veicoli di alta gamma. In Europa occidentale, dopo numerosi programmi di ristrutturazione aventi lo scopo di ridurre i costi, la ripresa della crescita sta ridando speranza al settore. Tuttavia, lo scandalo Volkswagen rischia di portare un’ombra sullo scenario, soprattutto per la Germania e i paesi dell’Europa centrale dove il gruppo ha una quota importante di vendite.
La situazione è più delicata in Asia emergente, che Coface declassa a rischio medio. La crescita delle vendite ha frenato registrando un 2,6% in Cina nei primi otto mesi del 2015. Il rallentamento dell’economia cinese e l’aumento della concorrenza influiscono sull’attività dei costruttori che devono adattarsi a un nuovo standard di crescita, lontano dai livelli a due cifre osservati in passato.
Il rischio si riduce negli ICT, sostenuti dalla ripresa in Europa
La valutazione del settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione è ormai uniforme in tutte le aree geografiche poiché il livello di rischio in Europa occidentale è considerato medio. In effetti, il calo dei costi, associato allo sviluppo delle nuove piattaforme video, contribuisce al sostegno della domanda, grazie a dei consumi privati più forti. Inoltre, lo sviluppo dei servizi di storage per i privati ha fatto buoni progressi. Ci sono ancora quote di mercato che le imprese possono catturare.
Nonostante abbiano raggiunto una leggera saturazione, le imprese in Asia emergente possono contare su altri relé, come lo sviluppo del 4G. In Nord America, gli attori del settore devono affrontare forti pressioni concorrenziali nelle telecomunicazioni, con nuovi attori come Facebook e Google.
Metalli e carta-legno sotto sorveglianza
• Al contrario di quello energetico, il settore dei metalli è soggetto al calo dei prezzi a livello mondiale, soprattutto in Nord America, e risente molto dei problemi di sovraccapacità in Asia emergente.
• La carta-legno è di fronte a problematiche di sovraccapacità e alla concorrenza dei supporti elettronici. Tuttavia, in Asia emergente, è spinto dalla lavorazione per l’export.