Le catastrofi naturali e i disastri hanno causato perdite economiche globali per 37 miliardi di dollari nella prima metà del 2015, in calo del 37% rispetto ai 59 miliardi del primo semestre del 2014.
Lo riporta Swiss Re in una nota. A livello di danni assicurati il conto è di 16,5 miliardi, il 45% dei danni globali, un livello superiore alla copertura media su base decennale che è del 27%, ma un valore inferiore ai 23,6 miliardi della prima metà del 2014.
Circa 18mila persone hanno perso la vita per gli eventi catastrofali nei primi sei mesi dell’anno, in aumento di 4.800 rispetto alla prima metà del 2014. Tra di loro vi sono anche i migranti morti nel tentativo di raggiungere l’Europa. Gli eventi che hanno causato il maggior numero di vittime sono i terremoti in Nepal e l’ondata di calore in India e Pakistan.
Le catastrofi naturali hanno causato perdite economiche per 33 miliardi (-39%), mentre i disastri causati dall’uomo hanno provocato danni per 4,4 miliardi (-9%). Nel primo caso il danni assicurati ammontano a 12,9 miliardi (rispetto ai 19,7 mld del 2014), nel secondo a 3,6 miliardi (rispetto ai 3,9 mld).
Le catastrofi naturali più costose per il settore assicurativo sono state il maltempo e le tempeste invernali negli Stati Uniti e in Europa. A febbraio una tempesta di neve negli Usa ha causato perdite assicurative per 1,8 miliardi di dollari, le più elevate di ogni altro evento quest’anno, a fronte di danni economici per 2,4 miliardi. Il maltempo di aprile negli Usa ha poi causato perdite assicurative per 1 miliardi (su danni per 1,4 miliardi). Numeri identici per la tempesta invernale Niklaus che a marzo ha colpito Germania, Olanda e anche gli Usa.
Negli Stati Uniti altre tempeste in aprile hanno provocato perdite assicurative per 1,8 miliardi (su danni per 2,3 miliardi) e in maggio il conto per le assicurazioni è stato di altri 0,8 miliardi (a fronte di danni economici per 1,3 miliardi). L’evento che ha causato il maggiore numero di vittime è il terremoto nel Nepal (9.000 morti), con perdite economiche stimate a 5 miliardi di dollari, di cui solo 160 milioni erano danni assicurati.
“I tragici eventi in Nepal ci ricordano l’utilità dell’assicurazione. La copertura assicurativa non diminuisce il trauma psicologico causato da una catastrofe naturale, ma può aiutare le persone a gestirne meglio le ricadute finanziarie”, commenta il capo-economista di Swiss Re, Kurt Karl, nella nota. Migliaia di persone sono state vittime anche dall’ondata di calore che ha colpito a maggio e giugno l’India, con temperature fino al record di 48 gradi. Si stima che oltre 2.500 persone siano morte in India e 1.500 in Pakistan.