Swiss Re ha registrato nel secondo trimestre una crescita dell’utile netto di 820 milioni di dollari a fronte degli 802 milioni di dollari dello stesso periodo di un anno fa.
Le entrate derivanti dalle commissioni e dai premi assicurativi sono calate a 7,1 miliardi di dollari, contro i 7,6 miliardi di dollari dello stesso trimestre di un anno fa. Il Roe si è attestato nel periodo al 9,5% contro il 9,7% del 2014.
La divisione di riassicurazione property-and-casualty, business principale della società svizzera, ha visto i premi registrare una lieve flessione e l’utile netto calare a 453 milioni di dollari dai 553 milioni di dollari dell’anno precedente.
Le assicurazioni sulla salute e sulla vita hanno visto un incremento dell’utile netto a 218 milioni di dollari rispetto ai 48 milioni di dollari del trimestre dell’anno scorso.
Nel semestre l’utile netto è risultato in crescita dell’11% a 2,26 mld $, mentre i premi sono saliti nel complesso del 2,6% a 14,71 mld, grazie soprattutto agli effetti del cambio.
Nei danni l’utile è stato di 1,3 mld, in calo del 18% a causa di imposte più pesanti, minori plusvalenze e pressioni tariffarie, mentre il fatturato è calato dell’1,4% a 7,3 mld. Il combined raio è peggiorato a 88,7% rispetto a 86,1% di un anno prima.
Nei rami vita e malattia il fatturato è stato di 495 mln $, +4,4% in più mentre l’assicurazione grandi rischi (corporate solutions) ha rappresentato 1,7 mld del fatturato, con un risultato netto di 239 mln $ (+63%).
L’attività di run-off AdminRe ha registrato un risultato netto di 249 mln $ (+51%) e 139 mln $ di cash flows, contro i 473 mln $ di un anno prima.
Annunciando i risultati, Michel Liès, ha ricordato che alcuni cambiamenti importanti hanno colpito il settore riassicurativo dalla fissazione degli obiettivi 2011-2015 ma si è detto anche fiducioso di poterli raggiungere.
A fine giugno il ROE si è stabilito al 13,5%.