Durante l’evento Institutional Day che si è svolto il 5 maggio a Roma nell’affascinante cornice dell’Ara Pacis, State Street Global Advisors ha presentato una ricerca prodotta dal team Investment Solutions Group, qui allegata, che illustra le nuove opportunità offerte dal DM 166/2014 per i Fondi Pensione Complementari Italiani. L’evento, dedicato alla clientela istituzionale, ha visto la partecipazione di un’ampia platea di rappresentanti delle istituzioni previdenziali italiane. I quattro interventi della conferenza, presentati da relatori di standing internazionale, avevano l’obiettivo di generare un confronto sulle tematiche relative ai cambiamenti regolamentari in materia previdenziale nell’attuale contesto europeo.
Chris Probyn, Chief Economist di State Street Global Advisors, ha aperto la conferenza con un intervento sulle prospettive economiche globali per il 2015: “Nel nostro Global Market Outlook per il 2015, avevamo sviluppato tre temi per il 2015: miglioramento, divergenza e decoupling. Questi temi rimangono invariati, ma sembrano essere meno convincenti. La crescita globale ha accelerato meno di quanto inizialmente previsto, e le prospettive per i mercati emergenti si sono deteriorate. Inoltre la divergenza nella performance economica sembra essere meno pronunciata, in quanto la ripresa della zona euro ha riguadagnato trazione un po’ prima del previsto, mentre la crescita degli Stati Uniti è più debole delle attese”. Chris ha proseguito: “Quello che sembra più a rischio è il tema del decoupling delle politiche monetarie. Dall’inizio dell’anno, oltre una dozzina di banche centrali, incluse alcune che si riteneva avrebbero alzato i tassi, hanno intrapreso un nuovo ciclo di politiche di allentamento”. Chris ha concluso il suo intervento con un focus sull’Europa:”. Abbiamo rivisto al rialzo la nostra previsione di crescita per l’Europa nel 2015 al 1,4%/1,6% dall’1,0%/1,2%. Tuttavia, rimaniamo pessimisti sulle prospettive a lungo termine della regione in quanto la combinazione di problemi di competitività e le politiche di austerità stanno causando una divergenza cronica dei risultati economici, dove economie come quelle di Francia e Italia sono stagnanti, mentre la Germania è in piena espansione”.
Antonio Iaquinta, responsabile Istituzionale di SSGA in Italia, ha presentato la ricerca del team Investment Solution Group che analizza gli impatti e le potenziali opportunità offerte dalla nuova regolamentazione: “Il Decreto 166 potrebbe incidere significativamente sulla politica d’investimento di numerosi Fondi Pensione italiani poiché le nuove disposizioni hanno oggi in gran parte alleggerito i rigidi vincoli imposti dalla normativa precedente. Nella nostra analisi abbiamo indagato gli effetti dell’applicazione del Decreto 166 e abbiamo verificato come la maggiore diversificazione offerta dalle nuove asset class introdotte possa ottimizzare il profilo rischio/rendimento di un benchmark strategico”. Dopo aver dettagliato la metodologia di lavoro seguita nell’analisi, Iaquinta ha presentato due allocazioni strategiche per un investitore previdenziale, ponendo enfasi sui benefici derivati dalle aperture del Decreto 166: “La diversificazione offerta dalla presenza di nuove asset class con una bassa correlazione alle classi di attivo tradizionali migliora il rapporto rischio/rendimento del portafoglio”. Iaquinta ha concluso: “Le nuove potenziali opportunità d’investimento, in termini di veicoli e asset class, aprono la strada a una maggiore flessibilità e ad una migliore gestione del rischio. Tuttavia, al fine di sfruttare appieno le possibilità offerte dal nuovo quadro normativo è necessaria l’adozione di una solida politica degli investimenti, ad esempio per la gestione del rischio di ribasso, la gestione target della volatilità e una gestione dinamica dell’asset allocation”.
La conferenza è poi proseguita con l’intervento di Claudia Stanghellini, Head of External Management di AP3 Tradje AP-fonden, che ha presentato l’esperienza del fondo svedese AP3: “AP3 fa parte del primo pilastro del sistema pensionistico nazionale svedese e gestisce assets per 30.4 miliardi di euro. Come tale è uno dei fondi pensione europei più importanti in termini di masse. AP3 possiede un portafoglio globale e ben diversificato di azioni, fixed income e investimenti alternativi. Gli investimenti alternativi includono private equity, real estate, timberland, infrastrutture e nuove strategie”. La Stanghellini ha poi spiegato l’approccio di AP3 all’investimento nelle infrastrutture: “L’area di investimenti in infrastrutture è di particolare interesse per AP3 in quanto questi investimenti sono tipicamente difensivi, con un profilo di rischio relativamente basso ma con rendimenti attraenti nel medio lungo termine. AP3 ha una lunga e positiva esperienza di investimento in infrastrutture sociali (scuole, ospedali). Ultimamente abbiamo acquistato il 20% di Fortum Distribution AB, una delle reti di distribuzione elettriche più grandi della Svezia insieme ad un consorzio di distinti partners e stiamo considerando anche altre aree come ad esempio trasporti”.
A concludere la conferenza è intervenuto il professor Filippo Taddei, Docente di Economia alla John Hopkins University SAIS e Responsabile Economia e Lavoro per il Partito Democratico, che ha illustrato le strategie di sviluppo per la competitività e la crescita individuate dal Partito Democratico. Taddei ha commentato: “Il vero fine della riforma del mercato del lavoro è operare la più grande operazione di trasformazione del sistema produttivo italiano senza dimenticare che siamo un’economia avanzata che guadagna il proprio posto nel mondo attraverso il saper fare dei nostri lavoratori e non con i bassi salari.” Taddei ha concluso: “Sappiamo che in Italia questo investimento nelle competenze passa per il lavoro stabile. Per questo abbiamo deciso di incentivarlo con la riduzione di tasse e contributi e la riforma del mercato del lavoro”.